Sono stati eseguiti interventi di messa in sicurezza d’emergenza, e quali, al fine di evitare la contaminazione delle matrici ambientali e di tutelare la salute delle persone? E’ questo il contenuto del question time presentato dal nostro gruppo consiliare che verrà discusso nella seduta del consiglio comunale di martedì 12 ottobre in merito alla grave situazione di inquinamento presente all’interno dell’area ex-Vacis, come emerso dalle indagini fatte nell’ambito dell’ “inchiesta Keu.”
Infatti, la nota del Consulente Tecnico del P.M. presso la procura della Repubblica di Firenze e i rapporti analitici dei campioni prelevati l’“Ex Vacis” fatti pervenire al Comune di Pisa dal comandante del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale Carabinieri mettono in evidenza dei dati preoccupanti. La concentrazione del cromo è superiore a 50 volte i limiti. Se per legge il cromo rilasciato in soluzione da materiali solidi non può superare, infatti, i 50 microgrammi/litro, i risultati dei test analitici sui campioni prelevati all’ ex Vacis rivelano che ne cedono fino a 2.683. Elevatissimo è poi il livello dei solfati rilasciati in soluzione, fino a 1.655 milligrammi per litro contro i 250 concessi.
Nonostante questo, tutto tace in città e in Comune, nessuna presa di parola del Sindaco e della giunta e nessuna informazione alla cittadinanza, come se nulla stesse succedendo. Oltre 10 giorni fa, quando sono stati resi pubblici questi dati, abbiamo chiesto a Conti di venire subito a riferire in commissione ma la destra non ha voluto neanche calendarizzare l’argomento.
Troviamo molto grave quanto sta accadendo e pretendiamo che la cittadinanza sappia quale sia la reale situazione all’interno di quell’area. Considerato che le indagini preliminari hanno accertato il superamento delle soglie di contaminazione, vogliamo sapere se è in corso o è stata predisposta la caratterizzazione dell’area al fine di definire i livelli di contaminazione delle diverse matrici ambientali e gli eventuali rischi per la popolazione.
Vogliamo sapere se sono noti i livelli di contaminazione e soprattutto se è stato eventualmente predisposto il piano di bonifica a seguito del superamento delle soglie di rischio, o, alternativamente, quali misure di messa in sicurezza permanente e di monitoraggio sono state predisposte.
Riteniamo anche necessario capire e accertare come i materiali contaminati siano arrivati in questo cantiere e in quello interno all’aeroporto, e se le stazioni appaltanti – in un caso si tratta del Ministero della Difesa – abbiano svolto tutte le verifiche al momento dovuto. Tutto ciò, a partire da una prima domanda che sorge spontanea: “quanto sono stati pagati questi materiali?” Infatti il prezzo è una possibile spia di allarme rispetto ad una situazione di potenziale irregolarità. Su questo chiediamo che venga fatta chiarezza.
L’inchiesta Keu ha rivelato un intreccio tra politica, affari e criminalità organizzata senza precedenti in Toscana. Un caso esemplare e gravissimo che ha continui aggiornamenti e che costringe ogni giorno di più a ripensare l’economia dei territori mettendo al centro criteri che negli ultimi 30 anni sono stati considerati veri e propri ostacoli al libero mercato: legalità, tutela del lavoro, solidarietà tra le comunità che vivono in un territorio, rispetto dell’ambiente.
Indagare e chiarire ogni aspetto è necessario per sapere bene cosa accade nel caso specifico e in tutti i territori coinvolti perché tutto questo non si si ripeta mai più.
Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile