Rifondazione Comunista e Una Città In Comune sostengono lo sciopero dei sindacati di base di venerdì 2 dicembre e aderiscono alla manifestazione indetta a Pisa.
Questo autunno ha portato una novità, purtroppo annunciata: la prevalenza elettorale della forza più a destra del Parlamento italiano (Fratelli d’Italia) e la nascita del Governo Meloni. La manovra finanziaria che l’esecutivo si appresta a varare è in sostanziale continuità con l’impianto del governo Draghi, ma con l’aggravante di colpire le fasce deboli e popolari, privilegiando gli strati medio-alti della società: vanno in questa direzione il taglio del reddito di cittadinanza e del numero di beneficiari, la riduzione risibile dell’IVA su prodotti essenziali e al contempo l’introduzione di “elementi di flat tax” e di agevolazione fiscale per imprese e professionisti. Al tempo stesso, il governo destina risorse insufficienti per la sanità e la scuola, e porta avanti il surreale Ponte sullo Stretto di Messina mentre si riducono infrastrutture e trasporti per lavoratori e studenti pendolari. A ciò si aggiungerà a breve il decreto per rinnovare lo stato di emergenza legato alla guerra in Ucraina, che consentirà di proseguire con l’invio di armi e, di fatto, aumenterà le spese militari e i finanziamenti delle missioni all’estero, scavalcando ancora una volta il Parlamento.
In una fase di gravissima crisi sociale ed economica, che si profila di natura strutturale, con il caro bollette e l’aumento dell’inflazione che colpisce salari e pensioni, lo sciopero del 2 dicembre rappresenta un passaggio importante per la crescita di un movimento di opposizione al Governo Meloni e per la costruzione di una alternativa di sistema. A questo scopo occorre far convergere le varie lotte e istanze emerse in questi mesi: la grande manifestazione a Bologna contro le grandi opere, il movimento “Insorgiamo” nato sulla vertenza GKN, la mobilitazione sociale a Napoli, le occupazioni e manifestazioni studentesche contro l’idea di scuola del merito, ma anche la contrarietà alla guerra, all’invio di armi e alle sanzioni che stanno massacrando l’economia e i ceti popolari del nostro paese più che indurre alla pace, manifestata dalla maggioranza dell’opinione pubblica.
Per queste ragioni, il nostro sostegno allo sciopero dei sindacati di base è forte e convinto. Solo la convergenza delle lotte sociali può dare respiro all’opposizione contro il governo della destra e costruire l’alternativa alle politiche antipopolari e belliciste, portate avanti da centrodestra e centrosinistra negli ultimi vent’anni.
Una città in comune – Rifondazione Comunista Pisa