“Statalizzazione” delle scuole comunali dell’infanzia: la pagheranno lavoratrici e famiglie, ma è un danno per tutta Pisa

L’assessora alle politiche educative del Comune di Pisa continua a portare avanti il piano della cosiddetta “statalizzazione” delle scuole comunali dell’infanzia, con sempre maggiore indifferenza verso le fondate preoccupazioni dei genitori, delle educatrici e delle lavoratrici ausiliarie. Pur di mettere le mani sul milione di euro fin qui destinato a finanziare i servizi educativi del Comune, la giunta Conti vuole chiudere in maniera irreversibile una pagina storica della città, rappresentata dalla lunga e ricca sperimentazione pedagogica condotta alle Montessori, alle Calandrini e alle Agazzi. Verrebbe così liquidato lo specifico patrimonio di competenze delle maestre comunali, destinate ad altri incarichi nella macchina comunale che poco o nulla hanno a che vedere con la loro professionalità. Pur di dire che allungherà gli orari di apertura dei nidi (cosa che va fatta destinando risorse aggiuntive), la giunta farà semplicemente perdere il posto di lavoro alle addette esternalizzate alla guardiania e allo sporzionamento dei pasti.

L’assessora comunale rivendica l’atto di prepotenza compiuto in sede di Conferenza educativa zonale, dove l’amministrazione di Pisa ha imposto a maggioranza il suo progetto di “statalizzazione” a discapito della richiesta del Comune di Vecchiano, in difficoltà per la chiusura di una scuola dell’infanzia paritaria. Critichiamo al contempo la decisione della Giunta regionale che, a fronte di una decisione della Conferenza di zona contraria alle proprie stesse linee guida in materia di programmazione delle politiche educative, si è imitata a prendere atto di quanto avvenuto senza esprimere una valutazione negativa, nel metodo e nel merito. Così facendo ha anche disatteso ed ignorato una precisa indicazione che veniva dal Consiglio regionale, che aveva approvato una mozione del nostro gruppo “Sì Toscana a sinistra” a difesa delle scuole comunali dell’infanzia, delle famiglie e delle lavoratrici.

La nostra battaglia va avanti. La richiesta di statalizzazione deve ancora ricevere l’approvazione ministeriale e, comunque, non potrà avvenire in un’unica soluzione. Faremo sentire anche a quel livello la nostra voce e quella di tutti i soggetti mobilitati contro la dismissione delle scuole comunali dell’infanzia. Intanto denunciamo che, finora, l’assessorato comunale non abbia fatto svolgere nessun Open Day nelle Agazzi, nelle Montessori e nelle Calandrini: non vorremmo fosse una strategia per anticiparne la chiusura, che ancora non è stata decisa, scoraggiando le famiglie dal fare domanda in quelle scuole. Allo stesso modo, non vorremmo che l’amministrazione comunale, per portare avanti il progetto, a gennaio prossimo replicasse per qualche scuola il triste copione già seguito per la chiusura della sezione “3 anni” delle Agazzi, facendo scomparire qualche altra sezione dalla lista di quelle disponibili.

Diritti in Comune (Una Città in Comune, Rifondazione Comunista, Pisa Possibile)

Condividi questo articolo

Lascia un commento