Ennesima bocciatura per il Comune di Pisa che aveva presentato ricorso davanti al TAR contro il piano dell’offerta formativa provinciale.
Abbiamo sempre denunciato quanto questo ricorso fosse legato solo a motivi di strumentalizzazione politica. La decisione della giunta Conti era determinata solo da una logica di non cooperazione con i bisogni degli altri territori e di arroganza. Inammissibile per l’assessora Munno che ci possano essere esigenze oltre quelle del Comune di Pisa per cui, anzichè cercare soluzioni condivise, ha pensato bene di portare la vicenda nelle aule del tribunale.
Il punto vero è che il percorso di statalizzazione serve alla giunta Conti per liberarsi da quello che è considerato un fardello: la gestione delle scuole dell’infanzia. La forzatura fatta già sulle scuole Agazzi (con la complicità dell’allora assessore Cosentini) aveva permesso a Conti di recuperare risorse. Il piano di questa maggioranza era finire il percorso, cancellando una importante esperienza educativa, e recuperare cosi meno di un milione di euro da destinare altrove. Ovviamente il fatto che il percorso educativo nelle scuole comunali sarebbe andato disperso non era argomento di interesse.
Quanto il ricorso fosse campato in aria lo testimoniano le motivazioni del TAR ( sentenza n. 1541/2021) “….LI DICHIARA INAMMISSIBILI PER DIFETTO DI INTERESSE”. Un altro gran pasticcio, come quello avvenuto sulla Moschea, e tutto a spese dei cittadini e delle cittadine.
Domanderemo a Conti e Munno quanto questa ennesima farsa sia costata anche se temiamo di più i costi infungibili derivanti dall’abbandono di qualsiasi investimento e programmazione reale per l’offerta formativa dei nostri bambini e delle nostre bambine.
Ciccio Auletta – Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile