martedì 1 aprile 2014, TIRRENO PISA Pagina: V
Stoppato lo sfratto di tre famiglie
II comitato per l’ordine pubblico rinvia i provvedimenti: «Sono casi di emergenza abitativa»
di Danilo Renzullo 1 PISA
Rinviati tre sfratti per moro sità incolpevole. Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi ieri mattina in Prefettura, ha deciso il blocco temporaneo di tre sfratti (uno a Pisanova, un altro a Gagno e il terzo in via Kinzica) accogliendo l’indicazione della commissione territoriale per il contrasto del disagio abitativo che, nei giorni scorsi, dopo aver esaminato 18 casi, ha deliberato una «richiesta di differimento dell’esecuzione di tre provvedimenti con forza pubblica» in quanto i tre nuclei familiari saranno, nei prossimi tre mesi, destinatari di assegnazione in via straordinaria di un alloggio popolare, rientrando nei casi individuati dalla commissione emergenza abitativa del Comune.
«Il prefetto Francesco Tagliente – recita una nota – ha condiviso con gli assessori comunali Zambito e Capuzzi e con i legali dei tre casi il rinvio dell’esecuzione per favorire il passaggio di casa in casa, che avverrà entro il 30 giugno, per consentire all’amministrazione comunale di individuare tre alloggi da destinare all’emergenza abitativa. Questa modalità – continuala nota – rappresenta una prassi consolidata tra le istituzioni per trovare soluzioni mediate e condivise per le situazioni di particolare criticità che vengono individuate dai servizi pubblici deputati allo scopo».
Alla riunione del comitato, oltre alle forze di polizia, hanno partecipato Marzia Tanini della Società della salute, Giuseppe Gambini, presidente di Confedilizia, ed i legali dei proprietari dei tre immobili interessati. Dopo la seduta del comitato, il Prefetto ha ricevuto i consiglieri comunali Simonetta Ghezzani (Sel) e Gianfranco Mannini (M5S) e, successivamente, Ciccio Auletta, consigliere comunale di Una città in comune-Prc, una delegazione del “Progetto Prendocasa” (movimento per il diritto all’abitare) e l’Unione Inquilini, che hanno chiesto una moratoria per tutti gli sfratti per morosità incolpevole.
«Gli sfratti sono stati rinviati grazie ai picchetti antisfratto e all’intervento della commissione territoriale – si legge in una nota dell’Unione Inquilini -.
Una trentina di attivisti di Prendocasasi sono riuniti ieri mattina in un picchetto antisfratto in via del Sanguigno, a Pisanova, per cercare di bloccare lo sfratto di una famiglia bengalese. Sul posto erano presenti anche i consiglieri comunali Simonetta Ghezzani (Sei), Ciccio Auletta (Una città in comune-Prc) e Gianfranco Mannini (MSS). Lo sfratto, uno dei tre temporaneamente bloccati, è stato rinviato al prossimo 4 luglio. I militanti di Prendocasa denunciano però un «atto intimidatorio» avvenuto a danno della famiglia che ha ricevuto il provvedimento di sfratto. «Lascorsa notte – dicono i buttafuori di un noto locale del litorale pisano (la cui proprietaria detiene l’appartamento in cui risiede la famiglia sotto sfratto, ndr) hanno divelto il portone d’ingresso del palazzo». Un altro picchetto è stato organizzato in via Marzabotto, a Gagno, per evitare lo sfratto, poi rinviato, di una famiglia marocchina residente da 12 anni a Pisa. (d.r.)
La Prefettura ha deciso di affrontare la sospensione degli sfratti senza interloquire con gli attori principali: le associazioni degli inquilini. Si è scelto di riunire un tavolo convocando solo la proprietà, senza considerare la grave situazione per la quale si rende necessario un intervento di sospensione di tutti gli sfratti indicati dalla commissione con l’obiettivo di garantire il passaggio da casa a casa che, se non può avvenire con l’assegnazione di alloggi popolari, deve essere realizzato con l’utilizzo delle migliaia di alloggi di proprietà pubblica e privata vuoti da anni, tramite la requisizione in uso». L’esclusione dei rappresentanti degli inquilini dalle trattative, conclude, «è un chiaro segnale di non aver compreso che, con questo atteggiamento, gli inquilini non avranno altri mezzi se non quello del picchettaggio per impedire gli sfratti allo scopo di ottenere il passaggio da casa a casa».