Strade di guerra: continui trasporti di armi e mezzi per Camp Darby di cui il Comune è quotidianamente informato. Pronti a bloccare il trasporto di armi previsto nei prossimi giorni. Lunedì question time in Consiglio comunale

I trasporti di mezzi militari ed armi da e verso Camp Darby sono continui, e il Comune di Pisa è sempre stato informato. E’ questo quello che emerge dalle verifiche fatte dal nostro gruppo consiliare sulle notifiche costanti che sono arrivate al Comune di Pisa in questi mesi dai comandi logistici militari, e su cui la Giunta Conti si è guardata bene di informare la cittadinanza. L’ultima informativa è proprio del primo ottobre e riguarda la circolazione prevista nei prossimi giorni sul territorio comunale per il trasporto di automezzi destinati alle Forze Armate Americane, quindi a Camp Darby.

Alla luce di questi riscontri abbiamo subito depositato un question time che si discuterà lunedì in Consiglio comunale in cui chiediamo al Sindaco Conti di fare subito chiarezza e esplicitare anche il ruolo dell’amministrazione comunale e il coinvolgimento della Polizia municipale in queste operazioni. Risulta infatti che le missive sono specificatamente indirizzate alla centrale operativa della Polizia Municipale ed in particolare al distaccamento del Litorale. Naturale chiedersi quindi che ruolo assumeranno i vigili urbani di Pisa, nella logistica della guerra globale e come sarà tutelata la popolazione civile da una simile movimentazione.

Sicuramente questa nuova scoperta conferma il ruolo strategico che il territorio Toscano ha come base di lancio per la guerra che gli USA portano avanti nel mondo, non ultima quanto sta avvenendo in Ucraina e a Gaza con il genocidio del popolo palestinese da parte del Governo Israeliano, fino alla invasione del Libano degli ultimi giorni.

Camp Darby è, infatti, uno dei cinque siti che l’Esercito Usa ha nel mondo per lo «stoccaggio preposizionato» di armamenti, contenente milioni di missili e proiettili, migliaia di carri armati e veicoli corazzati. Da qui tali armamenti vengono inviati alle forze Usa in Europa, Medioriente e Africa, con grandi navi da guerra e aerei cargo.

Nei fatti la base militare americana, grazie al progetto di potenziamento approvato dal Governo Gentiloni nel 2017, costituisce insieme con il Porto di Livorno il più grande polo di stoccaggio e di smistamento di materiale bellico di tutta Europa: proiettili di artiglieria, bombe per aerei e missili, testate di enorme potenza ed altro ancora.

Tutti i governi nazionali e locali di centrodestra e centrosinistra in questi decenni hanno garantito la massima espansione della base americana e ora progettano di costruire accanto una base militare italiana destinata alle forze speciali, schierandosi, di fatto, in prima fila accanto agli Usa nello scacchiere delle guerre internazionali e contro qualsiasi dettato costituzionale. Se non fosse chiaro già oggi le nostre strade, le ferrovie, tutte le vie di comunicazione sono quotidianamente occupate ad uso e consumo degli affari di morte americani.

La realizzazione della nuova base militare da mezzo miliardo nel cuore del Parco di San Rossore accanto a Camp Darby rientra esattamente in questa strategia di fare di Pisa una delle piattaforme più grandi per la guerra. La nuova Base nell’area Cisam, oltre a devastare un pezzo intero del nostro territorio, renderà ancora più incisiva e pericolosa la presenza e la circolazione di armi ed esplosivi sulle nostre strade.

Tutto questo avviene, fuori da ogni controllo, e nella totale inconsapevolezza della cittadinanza, utilizzando le infrastrutture civili come confermato anche da questa nostra ulteriore denuncia che segue le altre che abbiamo portato avanti rispetto a casi come quello del Canale dei Navicelli e dell’aeroporto civile. Nei mesi scorsi abbiamo anche posto la questione della esistenza o no di un piano di sicurezza e se i Comuni di Pisa e Livorno ne fossero a conoscenza, ma senza alcun esito. Lunedì in consiglio comunale chiederemo conto al Comune di Pisa per sapere tutto di questi trasporti, dei territori interessanti, delle strade e dei binari occupati per il trasporto di armi, di quali armi si tratta. E al contempo: quali garanzie di sicurezza sono date alla popolazione civile che vedrà attraversare le proprie strade da mezzi pronti per la guerra. Qual è la destinazione finale di questi mezzi? Andranno a rifornire il più grande deposito di armi degli Stati Uniti fuori dal territorio americano oppure ripartiranno, magari con altri uomini e mezzi per alimentare gli scenari di guerra?
Ancora una volta siamo contrari a vedere il nostro territorio sfruttato come base logistica per la guerra globale, e rifiutiamo che le nostre infrastrutture logistiche civile siano messe a disposizione a piacimento dell’esercito americano e dei suoi interessi e obiettivi specifici.

Non saremo complici della morte e della distruzione che questi mezzi militari portano nel mondo, e proveremo a bloccare questi mezzi, con il nostro lavoro nelle istituzioni, ma anche nelle piazze, con i nostri corpi. Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, da chi lavora nel trasporto ferroviario a chi è coinvolto su quello su strada a disobbedire boicottando queste operazioni militari, come hanno fatto i portuali a Genova e i lavoratori dell’aeroporto civile a Pisa.

A fronte di questi scenari per noi c’è una unica soluzione: che Camp Darby chiuda e l’area su cui sorge sia da subito riconvertita ad usi civili. Non siamo disposti a tollerare che i nostri territori siano servitù per le guerre americane e per il trasporto di materiale bellico né che le infrastrutture civili siano messe a disposizione per queste attività.

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