Alla Destra di Conti e Ziello dà fastidio che le persone si seggano e si incontrino in Piazza della Pera e così vogliono trasformare una delle storiche ed ultime piazze di socialità del centro storico in un tavolinificio a cielo aperto a pagamento.
Invece a questa Destra gli abusi non interessano, nonostante questo colpisca anche le casse comunali. Per essere chiari: il tema non è quello delle regole, come la destra prova a far credere, ma garantire alcuni interessi economici. A giugno abbiamo mandato l’ennesima segnalazione proprio su un ristorante in piazza la Pera che aveva circondato le panchine della piazza per renderle non utilizzabili. Un abuso bello e buono. Nonostante siano trascorsi 30 giorni dalla nostra richiesta di intervento, anche sulle superfici realmente utilizzate rispetto a quelle richieste, e pur avendo inviato già 4 solleciti né il sindaco né il comandante della polizia municipale e neppure Sepi ci hanno mai risposto. Lo stesso è avvenuto anche rispetto ad una nostra segnalazione dei primi di luglio sul “tavolino selvaggio” in Piazza Cavallotti. Alla luce di queste mancate risposte e di questi mancati controlli, lunedì scriveremo al Prefetto perchè intervenga nei confronti del Comune.
È un anno che facciamo un lavoro di controllo e segnalazione su numerosi spazi del centro cittadino di fronte a palesi situazioni di irregolarità in Piazza la Pera, ma anche in Piazza del Carmine e in vicolo Roncioni, e ogni volta abbiamo avuto ragione.
Non è pensabile che lo spazio pubblico venga trasformato in un unico lunghissimo tavolo per consumare senza regole e controlli. La Giunta Conti continua ad essere debole con i forti e forte con i deboli.
In discussione è ancora una volta il modello di città. Non vogliamo la sua mercificazione, vogliamo invece che sia vivibile valorizzando il nostro patrimonio e premiando la qualità a partire dal rispetto della tutela dei diritti e del lavoro.
Rilanciamo ancora una volta la nostra proposta, bocciata in tutti questi anni dalla destra: proponiamo, previo incontro e concertazione con le organizzazioni sindacali del settore, riduzioni del canone di occupazione del suolo pubblico e della relativa Tari per gli esercizi che assicurino la predilezione per forme contrattuali provviste di maggiore stabilità, tra le quali, a titolo di esempio, i contratti di lavoro a tempo indeterminato, i contratti di lavoro a tempo determinato di durata superiore ai 6 mesi, i contratti di lavoro a tempo parziale, anche in forma verticale; proponiamo altresì che sia esclusa qualsiasi forma di riduzione di canoni e tasse per gli esercizi commerciali che utilizzino prevalentemente le forme contrattuali più instabili e precarie quali i contratti di lavoro intermittente o le forme di collaborazione non subordinate o per i quali siano state accertate violazioni della normativa vigente sul lavoro, in particolare per impiego di lavoro “nero”.