Tangenziale Nord-est, Pisa stretta in una morsa di cemento

Ecco la visione futura di Pisa per i nostri amministratori:
una cintura di cemento che consuma suolo e aumenta le emissioni di CO2

Coerentemente con la solita e stantia visione di sviluppo basata sul cemento e sul trasporto privato in auto, ecco che ritorna il progetto per la tangenziale Nord Est di Pisa. Barra dritta sulla sua realizzazione, ieri in Regione è stato approvato l’accordo di programma tra Regione e Provincia di Pisa, il soggetto attuatore. Un progetto vecchio basato su un concetto di mobilità non più sostenibile perché negli anni trascorsi dalla sua prima progettazione il quadro delle necessità di interventi sulla mobilità è drasticamente mutato: i rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC, sull’inquinamento da traffico, sul cambiamento climatico e sulla drastica perdita di biodiversità e sui danni irreversibili che questi provocano alla salute umana e all’ambiente sono sul tavolo di tutti i nostri amministratori, ma questi fanno finta di non vederli, nonostante le dichiarazioni di maniera che vengono fatte ad ogni nuova edizione.

Nuove strade portano nuovo traffico, nuovo inquinamento e nuovo consumo di suolo, e la perdita di un bene preziosissimo in Italia: l’integrità del nostro paesaggio che tutto il mondo ci invidia. Sì certo, abbiamo tutti bisogno di spostarci rapidamente, abbiamo bisogno di non avere le nostre città ingolfate dal traffico automobilistico, di liberarle dal rumore e dall’inquinamento, come dimostra la situazione della via Aurelia a nord di Pisa, ma c’è un solo modo per farlo in modo risolutivo e che salvaguardi il nostro pianeta per noi stessi e per le generazioni future: disincentivare il traffico privato offrendo delle reali alternative di mobilità pubblica veloce, efficace, poco costosa.

La zona nord di Pisa sarà liberata dalla morsa del traffico quando i pendolari troveranno treni, navette, bus efficienti e frequenti, quando le città e i servizi saranno progettati per essere decentrati e raggiungibili con i mezzi pubblici. In questo vogliamo vedere investiti i soldi del Fondo per lo Sviluppo e Coesione, e non per nuovo cemento e traffico. Spostare le auto qualche metro più in là non serve, non risponde al bisogno di vivere in città più sostenibili, non risponde alla necessità ormai sotto gli occhi di tutti di fermare la crisi climatica.

Siamo stanchi di vedere riproporre ancora cemento e ancora strade, che ci obbligano a possedere un’auto privata, a inquinare e ad emettere CO2 per poter sopravvivere e compiere gli atti della vita quotidiana, andare al lavoro, fare la spesa, raggiungere l’ospedale, rendendo le nostre città brutti cimiteri di acciaio. Siamo arrivati a un punto in cui i nuovi progetti sono ammissibili solo se riducono le emissioni e il consumo di suolo. Vogliamo guardare al futuro del nostro territorio e della nostra vita progettando la mobilità e le infrastrutture per eliminare il traffico privato e non per incentivarlo con nuove strade.

I nostri politici invece vivono nel secolo scorso e quindi preferiscono spendere milioni ( 21 solo per il tratto tra Madonna dell’Acqua e Cisanello che si vuol appaltare entro dicembre, più del triplo per l’opera complessiva) per costruire la tangenziale come opera strategica per Pisa, stringendo la città in una nuova morsa di cemento e di traffico. Politici senza visione che sprecano risorse preziose in progetti dannosi per noi stessi e per i nostri figli invece che investirli per un futuro veramente sostenibile in cui siamo finalmente liberi dal traffico. Noi abbiamo un sogno diverso.

Una città in comune

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