Ti voglio bere

Il sindaco Filippeschi agisce contro la volontà di milioni di votanti al referendum sull’acqua, contro le sentenze della della Corte Costituzionale del Consiglio di Stato e del TAR Toscana, e contro la mozione del suo stesso Consiglio Comunale votata appena una settimana fa.
Il 12 aprile, durante la riunione del consiglio direttivo della Autorità Idrica Toscana, il rappresentante del Comune di Pisa ha infatti votato a favore della nuova tariffatruffa AEEG, che reinserisce sotto altro nome la remunerazione del capitale investito, espressamente abolita dal referendum.
Ancora una volta l’amministrazione comunale pisana e la maggioranza che la sostiene hanno dato luogo all’ennesima sospensione della democrazia costituzionale, favorendo gli interessi di profitto di multinazionali (ACEA e SUEZ) e banche (MPS) a scapito dei cittadini.
Da quando è stato approntato il modello misto pubblico-privato per la gestione dell’acqua (2002), Acque SPA ha distribuito regolarmente i dividendi ai soci privati (circa 4 milioni di euro solo nel 2011), a fronte di aumenti sulla tariffa di più del 100% (periodo 2001-2013, in riferimento alla tariffa agevolata rispetto a GEA SPA) a carico dei cittadini.

Una città in comune e Rifondazione Comunista chiedono al sindaco di Pisa di rispettare il mandato espresso dal consiglio comunale e dai cittadini pisani, e di contrastare la ricezione della nuova tariffatruffa AEEG in tutte le sedi preposte.

L’acqua è un diritto e come tale deve essere garantita. Una delle nostre prime azioni di governo cittadino sarà quella di avviare tutte le valutazioni per far partire il percorso di ripubblicizzazione della gestione del sistema idrico, in collaborazione con comitati, associazioni e cittadini.

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