Condividendo le motivazioni che hanno portato allo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici di Toscana Energia ci sentiamo al loro fianco e, per i nostri ambiti di intervento, sosterremo le loro ragioni.
Anche per Toscana Energia siamo alla ennesima privatizzazione di un servizio strategico: privatizzazione totale avviata solo per massimizzare i profitti del privato. Siamo davanti ad un vero e proprio passaggio di proprietà ad un unico soggetto, Italgas, che diventerà il socio di maggioranza godendo così degli ingenti utili di questa società, che tuttora sono redistribuiti tra i Comuni e da questi reinvestiti nella spesa corrente.
Si tratta di un tipo di operazione che il Partito Democratico in questi anni ha pensato, organizzato, messo in atto procedendo allo stesso modo per quasi tutti i servizi indispensabili con l’esito, ormai accertato, di un aumento delle tariffe per i cittadini e le cittadine, e di un peggioramento del servizio e delle condizioni di lavoro e salariali dei dipendenti.
E’ esattamente quanto si profila anche nel caso di Toscana Energia e che ha portato in queste settimane alla mobilitazione dei lavoratori e di numerosi Sindaci, anche dello stesso Partito Democratico, visti i danni che questa svendita porterebbe nelle casse dei Comuni come, ne siamo convinti, nelle bollette dei cittadini.
Tutto ciò avviene poi attraverso pesanti forzature istituzionali e l’estromissione della cittadinanza da scelte così importanti.
Per questi motivi ci sentiamo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici e ci opporremo a questa operazione. Occorre provare ad interrompere questo processo a partire dalla dismissione delle proprietà da parte dei consigli comunali, dalla richiesta di ritiro della delibera del CdA di Toscana Energia che dà il via libera a questa privatizzazione, e riaprendo un vero confronto in tutti i comuni.
Dai rifiuti al trasporto pubblico locale fino alla distribuzione del gas, ora, il modello liberista sostenuto anche dal Pd, che finalmente comincia ad essere messo in discussione da molti suoi appartenenti, ha provocato solo sconquassi. È ora di fermarlo.
Diritti in comune:
Una città in comune, Rifondazione Comunista, Possibile