Venerdì 17 è proclamato lo sciopero del personale di Autolinee Toscane dai Cobas Autolinee Toscane su scala regionale, a cui aderiscono anche i Cobas TPL Pisa, per denunciare il peggioramento delle condizioni di lavoro degli autisti, l’aggravio dei turni per il personale viaggiante, le scelte della nuova azienda che si ripercuotono sull’utenza con un servizio insoddisfacente, costoso e inefficiente.
Da anni denunciamo come le scelte della Regione Toscana hanno pesantemente dequalificato il servizio di trasporto pubblico sottraendo prima risorse ad un’azienda a partecipazione pubblica, la CTT Nord, paralizzata e in balia della crisi economica, ormai privata di qualunque prospettiva di miglioramento del servizio e in attesa degli esiti della gara di privatizzazione che ha visto assegnare tutto il sistema di trasporto locale alla multinazionale francese RATP Dev, anch’essa senza un piano industriale degno di tale nome, ma a caccia del massimo profitto.
I primi provvedimenti di Autolinee Toscane sono stati assolutamente impopolari: disagi nel servizio, riduzione delle corse ed esternalizzazione di alcune linee con gravi conseguenze per l’utenza, turni sempre più pesanti per autisti e personale viaggiante. Insomma, un subentro all’insegna dell’inefficienza, dell’aumento dei prezzi, del peggioramento del servizio di trasporto pubblico locale.
A questo si aggiunge una manutenzione straordinaria e l’acquisto di nuovi mezzi del tutto insufficiente, assunzioni con contratti a tempo determinato che aumentano il precariato, contratti diversificati che provocano differenziazioni insopportabili nei salari, nei carichi di lavoro e nei diritti.
Ci uniamo alle richieste dei Cobas Autolinee Toscane che la Regione in quanto stazione appaltante del servizio alla multinazionale francese, si assume la responsabilità del controllo della qualità del servizio del trasporto locale e intraprende tutte le iniziative urgenti e necessarie nei confronti della azienda. A questo aggiungiamo che la scelta fatta dal centrosinistra della privatizzazione è stata un un gravissimo errore, guidato solo dalla logica liberista, provocando inefficienza e scarsa qualità del servizio, come avviene in altri settori.
Solo il ritorno ad un trasporto locale gestito dal pubblico potrà garantire pienamente i diritti alla mobilità per tutte/i i/le cittadine/i, soprattutto delle fasce che più necessitano di tale servizio (pendolari, studenti, lavoratori e lavoratrici, persone anziane o con difficoltà di mobilità).
La ripubblicizzazione è l’unica strada sensata per ripristinare un servizio di qualità, garantendo i diritti di viaggiatori e viaggiatrici, nonché quelli di autisti e personale viaggiante.
Rifondazione Comunista
Una città in comune