«Tutti i fabbricati della base devono essere restituti al Parco»

NAZIONE PISA Pagina: 7

«Tutti i fabbricati della base devono essere restituti al Parco»

CASERME sì, caserme no. Il futuro della porzione di Camp Darby che verrà dismessa dal Pentagono continua ad infiammare il dibattito. «Dopo l’annuncio del Pentagono di una graduale dismissione della base toscana, con la cessazione di una parte dell’attività di stoccaggio e la chiusura di metà Camp Darby questa la posizione di Stefano Landucci, consigliere comunale civatiano del Pd – sarebbe importante poter garantire ai cittadini pisani e ai turisti che vengono tutte le estati sul nostro litorale l’apertura di quel patrimonio ecologico che caratterizza quella parte del nostro territorio. Regalarci la bellezza di quella zona sarebbe un ottima occasione per aumentare la vivibilità del litorale, sfruttando in positivo le caratteristiche della fauna e della flora ad oggi solo intraviste nel passaggio lungo la Pisorno. Non vorrei vedere nuove caserme come sento ventilare, credo che il bellissimo territorio debba essere lasciato così com’è . Arricchirebbe la nostra città qualità della vita e di chi ama il nostro bel litorale». Sulla stessa scia l’ex assessore provinciale Terenzio Longobardi: «I fabbricati di Camp Darby devono essere restituiti al Parco e utilizzati (in tutto o in parte) per le funzioni del Parco, che deve iniziare degli interventi di riqualificazione ambientale per rimediare ai danni fatti dagli americani, come ad esempio la completa distruzione del sottobosco, che impedisce la rigenerazione del bosco. Bisogna cominciare a pensare che in edilizia, oltre a costruire o riutilizzare, si può anche solo demolire, cioè non ricostruire totalmente i volumi liberati». E torna alla carica per la chiusura totale di Camp Darby il Progetto Rebeldia: «Ribadiamo la nostra contrarietà alla presenza della base da cui sono partiti le armi e le bombe per i tanti fronti di guerra di questi anni. Questo territorio deve essere aperto alla cittadinanza, siamo contrari a nuove destinazioni militari. E sosteniamo la proposta avanzata dal Circolo di Legambiente di Pisa perché quella spiaggia dell’American Beach torni una spiaggia libera a fronte di una costa che è ormai quasi completamente privatizzata».

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