Un luogo della città intitolato al fascista Niccolai: una vergogna intollerabile per Pisa

La Giunta Conti ha deciso di intitolare una rotatoria a Marina di Pisa all’esponente dell’MSI Giuseppe Niccolai.

Era stato il Consiglio comunale della prima amministrazione Filippeschi, nell’aprile 2013, a votare una mozione presentata da un largo schieramento politico, con primo firmatario Filippo Bedini, che chiedeva l’intitolazione di tre strade a tre figure politiche pisane: Carlo Ciucci, democristiano, Giuseppe De Felice, comunista, e il fascista Niccolai. In quell’occasione alcuni consiglieri del PD si astennero. In seguito il sindaco Filippeschi, assente alla seduta, decise di non dare seguito alla mozione perché ritenuta inopportuna e dichiarò alla stampa che i partiti di destra che avevano promosso la mozione conservavano «molte e volute ambiguità in senso nostalgico e non c’è stata nessuna volontà di chiarirle, anzi purtroppo è stato fatto un percorso al contrario». Peccato però che ormai la frittata era fatta: i suoi compagni di maggioranza avevano firmato la mozione come proponenti e l’avevano fatta approvare in Consiglio.

Oggi la Giunta dove siede l’assessore Bedini ha finalizzato l’operazione partita sei anni fa. Avremo quindi una rotatoria intitolata a Giuseppe Niccolai, che da giovane studente accorse volontario a combattere nell’esercito fascista a fianco dei nazisti per difendere la Libia, colonia italiana, dall’avanzata degli anglo-americani; che venne poi imprigionato negli Stati Uniti in un campo di detenzione dedicato ai fascisti incalliti, da dove uscì grazie all’amnistia firmata da Togliatti; che per tutta la vita non si è mai pentito di essere fascista e anzi ha approfittato degli spazi democratici garantiti dall’ordinamento costituzionale per continuare a fare una propaganda fascista profondamente antidemocratica: «un fascista che mai ha rinnegato il proprio passato ma che anzi ne ha sempre esaltato le virtù», come si legge in un sito di nostalgici dell’MSI (www.movimentosocialeitaliano.altervista.org).

Niccolai nella sua lunga attività parlamentare in effetti ha fatto molto: ha proposto il ripristino della pena di morte, ha proposto il riconoscimento a fini pensionistici dell’appartenza alla Mvsn – ricettacolo dei peggiori squadristi – sin dalla sua creazione nel 1923, ha proposto il diritto alle pensioni e agli assegni di guerra per i volontari che combatterono con Franco nella guerra di Spagna tra 1936 e 1939 e il ripristino delle decorazioni che i militi volontari fascisti si erano conquistati nella stessa guerra di Spagna, ha proposto l’estensione dei benefici di guerra ai militari repubblichini alleati dei nazisti tra 1943 e 1945, ha proposto una legge in cui si prevede che «chiunque svolge attività diretta a deprimere nei cittadini il sentimento del dovere per la difesa della Patria, è punito […] con la reclusione fino ad un anno». Ricordiamo poi che un comizio voluto dallo stesso Niccolai il 5 maggio 1972, due giorni dopo un attentato fascista, fu la causa scatenante delle manifestazioni in cui il 23enne Franco Serantini venne picchiato e arrestato dalla polizia e lasciato morire tra le mura delle istituzioni statali.

Ci chiediamo, e chiediamo alle persone che hanno votato la mozione nel 2013 e l’atto di Giunta l’altro ieri: quale messaggio si vuole dare intitolando una rotatoria a una persona che ha provato per tutta la sua vita a difendere il fascismo e a sostenere che il fascismo non è stato un regime dittatoriale colpevole dei peggiori crimini? Per cosa davvero deve essere ricordato Niccolai dai pisani? Attendiamo risposte concrete.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

Condividi questo articolo

Lascia un commento