Città contro la guerra: dal 18 al 21 settembre a Pisa e a Firenze

La situazione politica e militare internazionale somiglia molto alla situazione economica. In entrambi i casi assistiamo a dinamiche fuori controllo a cui vengono applicate ricette ideologiche che ottengono puntualmente risultati contrari a quelli dichiarati: miseria e disoccupazione invece di benessere, guerre e massacri invece di pace e democrazia.
Negli ultimi quindici anni la lista delle guerre vecchie e nuove si è drammaticamente allungata: Siria, Gaza e Palestina, Ucraina, Iraq, Libia, Afghanistan, Congo. La risposta di governi e istituzioni internazionali, se non si riduce alla completa indifferenza, è una sola: armi e interventi militari. Una risposta che ha fallito ovunque: non c’è un solo caso in cui l’intervento militare abbia effettivamente portato o ristabilito pace democrazia e benessere. Sono molti invece i casi in cui la guerra ha ottenuto instabilità economica e politica, proliferazione delle fazioni armate, e radicarsi endemico della violenza armata.
Questo stato di cose non riguarda solo coloro che si trovano in questo momento sotto i bombardamenti o alla mercè di eserciti più o meno regolari che pongono regolarmente le popolazioni civili fra i loro obiettivi. Riguarda tutti noi, sia per l’esigenza primaria di non vivere in un mondo in cui accadono simili cose, sia perché non possiamo continuare a illuderci di essere lontani e invulnerabili alle guerre. La guerra è già nelle nostre città. Con i profughi verso cui mostriamo insofferenza, con le armi, i mezzi e le basi militari, con l’impoverimento dovuto all’austerity draconiana che a tutto si applica tranne che alle spese militari.
Per questo come lista di cittadinanza ‘una città in comune’ aderiamo alla manifestazione nazionale ‘Un Passo di Pace’ del 21 Settembre a Firenze, e alle iniziative ‘No War- Lo spazio è la Città’ promosse dal Municipio dei Beni Comuni che attraverseranno Pisa dal 18 al 20 Settembre. Aderiamo all’appello che convoca la manifestazione, condividendo la necessità di denunciare le cause profonde e strutturali dei conflitti, di sanzionare concretamente i crimini di guerra, di premiare l’obiezione di coscienza alla guerra, di costruire insieme ponti di Pace, difendere i diritti, affermare la dignità di donne e uomini, lottare per il disarmo, con una politica ed una società di giustizia.
Vogliamo contribuire a far cambiare passo alle politiche estere dei governi, a mettere in gioco nuovi strumenti per la trasformazione e soluzione dei conflitti e delle ingiustizie: l’approccio violento e militare, la prevaricazione di gruppi di potere e di interesse si è con tutta evidenza dimostrata una sciagura.
Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a scendere con noi per le strade dal 18 al 21 settembre: un’occasione per un passo di pace comune in un percorso di pace e giustizia forte e concreto.

Il calendario delle iniziative su : http://rebeldia.net/

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