Diminuire il numero degli affitti brevi: martedì inizia in commissione la discussione da noi richiesta per regolamentare il fenomeno. Intanto Conti non risponde sul pagamento da parte di Airbnb della imposta di soggiorno.
Un Regolamento comunale per gli affitti brevi. E’ questa la proposta di percorso avanzata dal nostro gruppo consiliare che approderà martedì 5 settembre in Commissione Bilancio con l’audizione dei dirigenti competenti per iniziare a definire le procedure che l’amministrazione comunale può adottare.
Si tratta di un fatto politico di grandissima rilevanza frutto del lungo percorso che abbiamo portato avanti in tutti questi mesi. Negli scorsi giorni, a seguito della nostra indagine presentata lo scorso giugno, abbiamo ricevuto la risposta da parte del Comune alla nostra interrogazione sui dati a disposizione sulle locazioni brevi.
Ricordiamo che dal 2019 c’è un obbligo per chi stipula locazioni turistiche di comunicarlo al Comune con la compilazione di una dichiarazione sul sito della Regione. Non è chiaro, però , quali siano i controlli effettuati sul rispetto di questo obbligo, tuttavia abbiamo così un primo dato almeno statistico per avviare un’analisi.
Nel 2022 si sono registrate 414 locazioni turistiche, per un totale di 1819 posti letto. Gli uffici comunali, esattamente come fatto con la nostra indagine, hanno poi esaminato i dati sul sito AirDna da cui risultano registrati 997 affitti attivi al luglio 2023. Un numero impressionante se confrontato con il bisogno di alloggi presente in città per locazioni di lungo periodo: a Pisa, dati del Comune aggiornati sempre a luglio 2023, ci sono 173 persone in albergazione di emergenza di cui 82 minori.
La prospettiva di guadagno che si cela dietro le locazioni turistiche infatti spinge un sempre maggior numero di proprietari a togliere gli immobili dal mercato abitativo, basti considerare che mediamente il prezzo per un alloggio intero con 2 camere da letto è 110 euro a notte, mentre il prezzo medio di una stanza privata è di 53 euro a notte.
Occorre ribadire che la casa non è una merce, ma è un diritto oggi negato a molte persone e che le istituzioni devono intervenire per garantire prima i diritti dei profitti. Il mercato deve quindi subire delle limitazioni che tengano conto anche dei proprietari. In particolare bisognerà distinguere chi possiede più di un appartamento locato, quanti ne ha o se quella realtà è una vera e propria attività imprenditoriale. Chi invece usa quel reddito come fonte di integrazione del proprio deve essere agevolato a mettere il proprio immobile sul mercato. Ecco perché l’Agenzia casa deve funzionare diversamente rispetto a come oggi (non) funziona.
Infine, la politica abitativa deve tornare ad essere una reale priorità a partire dall’efficienza nella gestione degli strumenti ordinari visto che ancora non è uscita la graduatoria provvisoria del bando erp; mentre le assegnazioni in emergenza avvengono con il contagocce e all’oscuro delle organizzazioni di categoria.
Cosa può e deve fare il Comune?
Anzitutto interfacciarsi con le altre istituzioni perché venga approvata una legge nazionale per porre un limite alle locazioni turistiche sulla base delle necessità abitative della specifica città. Al riguardo chiediamo che si discuta quanto prima la mozione che abbiamo depositato nello scorso giugno in consiglio comunale per sollecitare Governo e Parlamento in questa direzione
Riteniamo, inoltre che attualmente il Comune debba utilizzare ogni potere per limitare e disincentivare la creazione di nuove locazioni brevi, da qui la nostra proposta di iniziare ad elaborare un regolamento comunale per la nostra città con questo obiettivo.
Al contempo occorrono verifiche e controlli puntuali anche sul pagamento della imposta di soggiorno. Al riguardo denunciamo il fatto che, nonostante siano passati oltre due mesi e mezzo da quando abbiamo depositato una interrogazione a risposta scritta, – che per regolamento implica una risposta entro 30 giorni – non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte dell’assessore competente, ovvero il sindaco Conti, e non sappiamo se la piattaforma Airbnb ad oggi risulta iscritta al portale della tassa di soggiorno.
In questo quadro e in vista della discussione di martedì prossimo segnaliamo infine come la proposta del sindaco Nardella a Firenze, non ancora operativa, abbia ad ora prodotto un aumento del fenomeno poiché ha ipotizzato di intervenire (senza, poi, averlo ancora fatto) con strumenti urbanistici che agiscono lasciando invariato lo stato presente.
Ciccio Auletta – consigliere comunale Diritti in comune: Una città in comune – Unione Popolare