venerdì 18 maggio 2018 |
Testata: TIRRENO PISA |
Pagina: VII |
LA LISTA UNA CITTA IN COMUNE
C’è anche un profugo iracheno: «Vogliamo rappresentare tutti»
PISA
Sedici candidate e sedici candidati. Tra loro anche un profugo iracheno e un rifugiato politico curdo.
Non si definiscono una lista civica, ma una lista di cittadinanza. «Una differenza – spiegano i candidati di Una città in comune, la formazione politica che compone con Rifondazione Comunista e Possibile la coalizione Diritti in comune che sostiene la candidatura a sindaco di Francesco Auletta per sottolineare la volontà di rappresentare tutti e di cambiare l’esistente non in funzione di particolari interessi locali o di categoria, ma per tutta la città, composta dalle mille cittadinanze che si incontrano sul territorio: da quella dei residenti a quella di chi studia, lavora o vive Pisa».
La lista nata cinque anni fa in occasione dell’ultima tornata elettorale cittadina, schiera studenti universitari, precari, liberi professionisti, imprenditori, pensionati, docenti universitari, insegnanti, avvocati, commercianti e cittadini di origini straniere. Varie professionalità accomunate dall’impegno civile, sociale e di volontariato. «Ci ripresentiamo con lo stesso entusiasmo di cinque anni fa – commenta Marco Ricci, consigliere uscente di Una città in comune e candidato alle prossime amministrative -, ma con ancora più forza e con ancora più istanze da portare avanti, scaturite dall’impegno e dall’esperienza maturata in consiglio comunale. Siamo una delle poche liste ad aver
osservato un percorso coerente, senza divisioni né spaccature portando avanti un lavoro non solo di critica e di opposizione alla maggioranza uscente, ma soprattutto di studio, preparazione, relazioni sociali e di vita in città». Trentadue nomi che, sottolinea Tiziana Nadalutti, attivista e candidata di Una città in comune, «rappresentano la vasta composizione della città, ognuno dei quali ha contribuito a scrivere il programma (cento pagine, ndr), frutto di analisi e studi che ci consentono di avere proposte applicabili e non promesse (dalla lotta alla povertà, al recupero degli spazi sociali, dal diritto all’abitare alle politiche per l’accoglienza, ndr)». Tra questi anche Mehmet Ilhan, rifugiato politico di origini curde e gestore del kebab della galleria di viale Gramsci, e Ismael Mohammed Al Falahi Dawood, profugo iracheno. «Un’esperienza di cittadinanza cresciuta sempre di più e che dopo cinque anni si rilancia come laboratorio di sperimentazione nazionale per una nuova sinistra – conclude Auletta -, provando ad intercettare chi in questi anni non si reca più a votare e chi è maggiormente colpito dalla crisi. Una lista che può rappresentare una vera e concreta alternativa alle tante destre che si presentan o a Pisa, dal Pd, alla Lega al Movimento 5 Stelle. La nostra non sarà un’amministrazione ordinaria: nei primi sei mesi innoveremo su casa, lavoro e politiche sociali».
Danilo Renzullo