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“Da mesi le immagini degli orrori compiuti dallo Stato Islamico (ISIS) in Siria sono sotto gli occhi di tutti, riempiono le televisioni, i giornali e i siti web che vediamo ogni giorno. Il raccapriccio per quanto viene compiuto dal sedicente Califfato islamico è un sentimento diffuso in tutto il mondo. Si parla poco invece delle popolazioni che stanno combattendo da mesi in quei territori contro l’ISIS. Nel Kurdistan siriano, nella regione di Rojava, in risposta alla disgregazione dello Stato siriano e delle violenze settarie e confessionali, la popolazione si è organizzata per tutelarsi rendendosi autonoma a partire dal 2012, creando delle istituzioni democratiche elettive che hanno dato accoglienza a molti sfollati dalle altre regioni della Siria e avviato una politica inclusiva per le molte minoranze presenti nel territorio, con grande attenzione per la parità di genere nella vita politica e sociale. Si parla poco ancora delle organizzazioni che stanno con enormi sacrifici rispondendo agli attacchi dell’ISIS alla città curda di Kobanê, nel nord della Siria e ai villaggi circostanti. Le unità di difesa popolare (YPG) e le unità di difesa delle donne (YPJ) continuano ininterrottamente a combattere dal luglio 2014, e sono riuscite pochi giorni fa, il 26 gennaio, a liberare la città di Kobanê. Così hanno dichiarato le forze di liberazione curde: «La battaglia per Kobanê non è stata solo una lotta contro lo Stato Islamico. È stata una battaglia tra umanità e barbarie, tra libertà e tirannia, tra tutti i valori umani e i nemici dell’umanità. Sono stati la verità, lo spirito di libertà, la libera scelta del popolo e la sua forza di volontà che, in ultima analisi, hanno trionfato a Kobanê». Il 30 dicembre scorso è nata a Livorno l’associazione Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia Onlus, diramazione italiana di Heyva Sor a Kurdistanê, la più grande organizzazione umanitaria per il Kurdistan, attiva in Germania dal 1993 che da allora si occupa di raccolta fondi e beni di prima necessità. I progetti di Heyva Sor sono sempre stati mirati all’aiuto e appoggio alle migliaia di bambini curdi rimasti orfani durante i conflitti e le rappresaglie interne. La situazione nel Kurdistan siriano rimane drammatica, decine di migliaia di profughi vivono in condizioni disperate al confine tra Siria e Turchia. Non c’è stato un reale impegno della comunità internazionale a fornire aiuti umanitari a queste comunità. Per questo riteniamo necessario che a livello locale si alzino delle voci e si promuovano direttamente degli aiuti, sostenendo le municipalità curde e la Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia. Vogliamo che anche da Pisa parta un sostegno concreto alle municipalità di Kobanê e del Kurdista siriano che resistono all’ISIS: perché la loro lotta è la lotta di tutti”.
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