UNA CITTÁ IN COMUNE E UNIONE INQUILINI «Vendere la Mattonaia significa finanza creativa»

TIRRENO PISA Pagina:V

UNA CITTÁ IN COMUNE E UNIONE INQUILINI «Vendere la Mattonaia significa finanza creativa»

«Un’operazione di finanza creativa». In vista del bando per la vendita della Mattonaia, il gruppo consiliare Una città in comune-Prc ha presentato un’interpellanza per chiedere a sindaco e giunta di «riferire sulla tempistica; se sono state fatte tutte le verifiche legali e contabili sulla legittimità dell’operazione e se esistono precedenti di bandi in cui fondi derivanti dalla vendita di immobili realizzati con risorse per l’edilizia popolare sono stati dirottati su altre opere e non reinvestiti in edilizia popolare».
«Siamo di fronte al primo caso della finanza creativa di Tremonti a Pisa – accusa Ciccio Auletta, capogruppo di Ucic-Prc -. Vogliamo capire se il bando da 2,9 milioni di euro, che in realtà è una maxi-pennuta per finanziare la riqualificazione di lungarno Pacinotti e via Pietrasantina, è legittimo. L regolare che l’opera realizzata per finalità sociali con fondi Gescal non sia vincolata per quel fine? – si chiede Auletta -. Vogliamo quindi acquisire tutti i pareri di legittimità ed aprire una discussione in consiglio comunale».
Per l’Unione Inquilini, che insieme al Municipio dei beni comuni sostiene l’interpellanza di Ucic-Prc, mettere in vendita la Mattonaia è assurdo.
«Ci sono centinaia di famiglie sfrattate – sottolinea Virgilio Barachini, presidente dell’Unione Inquilini -: invece di venderla, destiniamo la Mattonaia all’ emergenza abitativa».
«Perché non proporre una permuta per la ristrutturazione delle case popolari sfitte e bisognose di lavori? – si chiede l’avvocato Claudio Lazzeri dell’ Unione Inquilini -. Chiediamo risposte e, se non arriveranno dall’amministrazione, saranno altri enti, Corte dei conti e Tar, a verificare la validità dell’operazione».

Danllo Renzullo

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