Sette dipendenti di un bar dell’aeroporto Galilei sono stati messi in cassa integrazione a zero ore dalla loro azienda, la Servair Chef Air, che sta già tenendo 80 lavoratori dei servizi di ristorazione dell’aeroporto in cassa integrazione in rotazione.
Questa ditta ha in gestione vari spazi di ristoro concessi dalla Società Aeroporto Toscano, società per azioni con una fortissima partecipazione da parte degli enti pubblici. La Provincia e il Comune di Pisa sono i principali proprietari sociali della Sat spa dopo la Regione Toscana; insieme detengono la maggior quantità in assoluto di azioni sindacate. Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi dal 2010 è il presidente del comitato direttivo del patto parasociale della Sat.
La Sat si è rifiutata di ricevere i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl che volevano parlare della scelta di mettere sette lavoratori in cassa integrazione. La spiegazione data è che i rapporti tra Sat e Servair sono «eminentemente commerciali», come hanno spiegato i responsabili sindacali alla stampa: la sorte dei lavoratori, quindi, non è di loro interesse.
La lista “Una Città in Comune” vuole denunciare la gravità di questo atto, soprattutto in virtù delle giustificazioni portate dalla SAT: una società con un capitale sociale pubblico per oltre il 50% non può disinteressarsi dei comportamenti delle aziende a cui subappalta i propri spazi, e tanto meno può lasciare la porta chiusa di fronte a una legittima richiesta sindacale. Le aziende partecipate sono pagate da tutti: è tempo di affermare che la loro responsabilità sociale non può rimanere un enunciato teorico. La presenza degli enti locali e delle Amministrazioni comunali nelle società partecipate deve tradursi in atti concreti a difesa di un lavoro degno e non ridursi a una mera gestione economica: tra diritti dei lavoratori e profitto siamo e saremo sempre dalla parte dei lavoratori.
una città in comune