Una città per la Pace

Pisa è tradizionalmente caratterizzata da una forte presenza militare, che ne influenza tuttora lo sviluppo territoriale ed umano. L’attività dell’aereoporto militare, in espansione con il progetto Hub, e la presenza di Camp Darby incidono e incideranno sempre più su territorio e ambiente, in termini di fonti di inquinamento, di impegno economico a carico dell’amministrazione, di ricadute sulla mobilità urbana ed extraurbana, di rischi per la popolazione causati da stoccaggio e trasporto di sistemi d’arma.5

Per evidenziare le criticità di questa situazione basta ricordare che l’Hub Aeroportuale Militare Italiano necessità di passaggio/acquartieramento di un numero consistente di soldati (fino a 30.000), e che Camp Darby è l’unico sito dell’esercito Usa in cui il materiale (carrarmati M1, Bradleys, Humvees, etc.) è collocato insieme alle munizioni, comprese sicuramente quelle a uranio impoverito e quelle al fosforo usate in Iraq.

La cittadinanza è continuamente esclusa dalla possibilità di esprimersi in merito alla realizzazione e permanenza delle strutture.
L’amministrazione comunale ha espresso immediatamente sostegno al progetto Hub senza alcuna valutazione preventiva dell’impatto sulla città, ed allo stesso modo ha acconsentito ad allargare il Canale dei Navicelli agevolando il traffico di armamenti via mareGli abitanti di Pisa sono inoltre privi di informazioni anche fondamentali per la propria sicurezza: quali e quanti sono i tipi di arma in stoccaggio o transito nella città, quali siano i piani di emergenza civili e militari in caso di incidente.6

Anche l’atmosfera culturale ed educativa della città è influenzata dalla militarizzazione territoriale: La 46ma Brigata di paracadutisti “Folgore”, di stanza a Pisa, da qualche anno ha aperto i propri spazi alle scuole del territorio per attività sportive e culturali. In particolare è ormai un appuntamento annuale per i bambini delle scuole pisane la partecipazione alla “Giornata della Solidarietà”, organizzata in collaborazione con la Folgore dall’associazione Ciardelli e dal Comune di Pisa. Già dal 2012 la Folgore gestisce per questa attività il percorso dedicato all’art.11 della Costituzione, e pensiamo che questo trasmetta a bambini e ragazzi un messaggio profondamente deviato sul senso del principio fondamentale della Costituzione che riguarda la pace e il ripudio della guerra.

Allo stesso tempo Pisa ha una significativa e forte tradizione di impegno per la pace, soprattutto a livello di Università (con il polo di studi sulla pace e il centro interdipartimentale di scienze per la pace), e delle associazioni pacifiste, di solidarietà e di volontariato. Questa tradizione dovrebbe costituire la base e la risorsa per una significativa politica di pace attiva nella città.

8Le ricchissime esperienze e competenze esistenti possono essere integrate e valorizzate in iniziative che abbiano come scopi l’educazione alla pace e alla trasformazione nonviolenta del conflitto, la mediazione sociale, la costruzione di percorsi di inserimento e di accoglienza delle fasce più marginalizzate e a rischio della popolazione.

Per questi motivi la coalizione fra “una città in comune” e Rifondazione Comunista che sostiene Ciccio Auletta a sindaco di Pisa rigetta molti dei progetti e delle pratiche fin qui portate avanti dall’attuale amministrazione comunale. Ci opponiamo alla realizzazione del progetto Hub e riteniamo che sia indispensabile l’istituzione di un tavolo col ministero per la riconversione dell’aeroporto G. Galilei ad aeroporto civile (e non militare aperto al traffico civile come è adesso). Deve partire un percorso per la riconversione di Camp Darby, e nell’attesa della sua realizzazione la base deve essere periodicamente aperta a visite ispettive di parlamentari o di altre figure di garanzia. Il canale dei Navicelli – una volta navigabile – deve comunque essere chiuso a mezzi militari.

Per la prossima consiliatura la coalizione propone l’istituzione di un Assessorato alla Pace e ai Beni Comuni, che possa farsi immediato carico della realizzazione di una serie di proposte riguardanti i temi della pace e della nonviolenza, fra cui la formazione alla gestione creativa e nonviolenta delle situazioni di tensione per i vigili urbani di Pisa e per altre forze dell’ordine (come gia fatto p.es. nel comune di Pescara), l’utilizzo delle caserme dismesse per finalità sociali e culturali, la collaborazione con le scuole nella costruzione di percorsi di “alfabetizzazione” alla gestione nonviolenta dei conflitti per bambini e ragazzi, l’ apertura di un Ufficio Attività Internazionali e Pace presso il Comune di Pisa, che sia anche in grado di attirare finanziamenti regionali, nazionali ed europei per la Cooperazione Internazionale.

Venerdi 19 Aprile

una città in comune
Rifondazione Comunista

Condividi questo articolo

Lascia un commento