domenica 10 giugno 2018 |
Testata: NAZIONE PISA |
Pagina: 2 |
In 72mila al voto: il feudo Pd a rischio ribaltone
di GUGLIELMO VEZZOSI
IN CABINA elettorale, come davanti al buon Dio, siamo tutti uguali: ogni voto vale allo stesso modo, ricchi e poveri, belli e brutti, di destra o di sinistra. E alla fine vince chi di voti ne raccoglie di più. Concetto ovvio, si dirà, ma utile da ricordare per chi ancora pensasse alle elezioni pisane come a qualcosa di scontato o sempre uguale. Niente di più sbagliato. Soprattutto di questi tempi. Siamo chiamati alle urne in 72.077 (34.392 maschi e 37.685 femmine) e oggi la parola tocca a ciascuno di noi. Si sceglie il sindaco tra 10 candidati. Il vento del cambiamento sta soffiando forte e dopo aver scosso i palazzi romani potrebbe riservare sorprese anche sulle rive dell’Arno. Il centrodestra proverà ad approfittarne dopo aver dimostrato in campagna elettorale di essere unito e compatto nel sostegno al candidato sindaco Michele Conti. L’obiettivo – dopo la conquista di Cascina nel 2016 e dopo aver vinto tutti e tre i seggi uninominali alle Politiche di marzo – è dare la spallata anche a Pisa. Per il Pd una partita dunque ad alto rischio: potrebbe pagare il prezzo della crisi nazionale del partito, certo, ma anche quello di divisioni che, a livello locale, hanno creato spaccature profonde sulla candidatura di Andrea Serfogli. Non a caso, al di là delle apparenze e delle dichiarazioni ufficiali, sotto il pelo dell’acqua si percepisce molto malessere. L’assesore uscente ha lavorato nel segno dell’unità e della ricomposizione delle fratture e, in una linea di continuità, punta su quanto di positivo è stato fatto dalla giunta uscente, ma soprattutto su una propria forza e capacità personale di intercettare voti in maniera trasversale agli schieramenti. Sapremo stanotte se il messaggio ha incontrato i gusti degli elettori. In partita c’è a pieno titolo anche il candidato dei 5 Stelle, Gabriele Amore che,comparso un po’ in sordina, si è fatto conoscere sui social e nei numerosi dibattiti con gli altri sfidanti. Può contare, come il centrodestra, sull’effetto trascinamento nazionale e questo, sulla carta, può dare brutti pensieri a tutti i suoi avversari. Molto attive in campagna elettorale sono state le liste civiche: a partire da quella di Antonio Veronese – imprenditore di lungo corso che ben conosce la città, anche lui capace di intercettare voti in maniera trasversale – e poi quella di Raffaele Latrofa, l’ingegnere che ha preferito mani libere rispetto al centrodestra per misurare nelle urne la propria forza. Poi c’è l’«armata» schierata da M.Chiara Zippel che, con ben 5 liste, ha candidati praticamente in ogni quartiere. Molto attesa per la performace di Ciccio Auletta, espressione della sinistra radicale e da anni protagonista di tante battaglie su temi scottanti dell’attualità cittadina. Chiudono il quadro Simonetta Ghezzani di Sinistra Italiana, Veronica Marianelli del Partito Socialista e Paolo Casole del Partito Comunista, dei quali sarà interessante vedere ilposizionamento rispetto ai candidati che si piazzeranno – eventualità molto probabile – al ballottaggio.
ì
SPECIALE ELEZIONI questa sera su 50 Canale con una Lunga diretta a partire dalle 22.30. Collegamenti dal Comune e dai comitati elettorali dei candidati. In studio iL direttore di 50 News Stefano CeccareLLi insieme al collega Francesco Ippolito. Quanto ai umeri, iL punto di partenza per Liste e candidati è iL risultato delle politiche di marzo. Allora iL Pd ottenne iL 24,1% e 11.867 voti, appena duecento in più dei 5 Stelle (23,6% e 11.630 voti), ma Leu (che oggi non c’è) arrivò da sola aLL’8,3%. IL centrodestra vede in testa La Lega (17,8%), poi Forza Italia 8,5%) e Fratelli d’Italia (4,4%) e vale circa un terzo dell’elettorato. Difficile ogni previsione anche per La presenza di numerose Liste civiche, assenti alla competizione politica.