Una ruota panoramica sul disastro del patrimonio culturale pisano

Ci risiamo: come se la torre pendente non bastasse, adesso si installa per oltre un mese una ruota panoramica alta 20 metri nel parcheggio di via Pietrasantina, e il nostro centro storico diventa sempre più simile a un parco giochi per turisti.

Cinque anni fa era stata la giunta Pd a proporre una ruota panoramica alta addirittura 50 metri e in quel caso la Soprintendenza fece valere le norme vigenti sul rispetto del paesaggio e del profilo dei monumenti della piazza del Duomo. Nessun dibattito su questa trovata hollywoodiana per valorizzare il patrimonio storico-artistico, ormai comune alle principali città italiane, né una parola sulla mobilità, vale a dire sulla perdita di posti auto in un parcheggio fondamentale per decongestionare il traffico in centro. Oltre ai quattro splendidi monumenti in marmo bianco, la ruota mostrerà le tante chiese chiuse, a partire da San Francesco con la sua meravigliosa Sala Capitolare affrescata alla fine del Trecento, per finire con Santa Marta, il cui tetto ha minacciato il crollo una settimana fa.

Si potranno forse ammirare dall’alto le grandi caserme, abbandonate da tempo, su cui stanno per scatenarsi le peggiori mire speculative, mentre già si progetta “fuori porta” una nuova base militare all’esiguo costo di centonovanta milioni di euro.

Potremmo continuare con questa pietosa veduta a volo d’uccello sul disastro del patrimonio culturale pisano, ma, per ironia della sorte, la ruota panoramica viene istallata a dieci anni dalla chiusura della Biblioteca Universitaria nella sua sede storica, il Palazzo della Sapienza. È forse un caso o si è pensato di celebrare così l’anniversario?

E soprattutto: gli introiti finiranno tutti in casse provate o il Comune ne beneficerà, almeno in parte, per restaurare alcuni dei monumenti sopra citati?

Una città in comune

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