Università-Comune: occorre cambiare paradigma. Ecco alcune proposte concrete

Nella polemica sulla ripresa delle lezioni universitarie del prossimo anno accademico con la didattica a distanza, che in questi giorni ha visto contrapporsi il Comune e l’Università, la cosa che appare più evidente è che si continua a ragionare sulla base di vecchi paradigmi, inefficaci e ingiusti.
È necessario cambiare atteggiamento: gli studenti non possono essere visti sempre e solo in una logica estrattiva di profitto, per cui interessano alla città solo per i soldi che spendono in affitti e consumi (tranne poi lamentarsi per i rumori e la vita notturna). Gli studenti vengono a Pisa per trascorrere un periodo di formazione e conoscenza, dentro e fuori le aule universitarie; scelgono di vivere a Pisa perché esistono centri di formazione di altissimo livello inseriti in un tessuto urbano vivace e accogliente, con cui relazionarsi e interagire. Molti poi proseguono altrove il loro percorso, alcuni invece decidono di rimanere: in ogni caso si instaura un legame fondamentale con la nostra città.
Noi vogliamo che questo legame si rinsaldi, in maniera sempre più positiva e utile sia per gli studenti che per la città. Per questo chiediamo che vengano stanziate da parte degli organi dell’Università e dell’Amministrazione comunale delle misure per permettere che da settembre si possa ripartire con la vita “in presenza” degli studenti in città, attraverso interventi concreti che rendano attrattiva e sostenibile la vita studentesca in città.

Ecco alcune proposte concrete:
– incentivi per il sostegno agli affitti agevolati, diretti a chi trasformerà il contratto da canone libero a canone concordato riducendo il canone almeno del 30%, attraverso la riduzione dell’aliquota IMU sull’unità immobiliare locata (così come fatto a Bologna);
– incentivi per il miglioramento delle connessioni internet negli appartamenti in affitto, attraverso un contributo diretto a chi installi fibra e collegamenti rapidi (così come fatto a Padova);
– la definitiva cancellazione del Complesso di Santa Croce in Fossabanda dal piano delle alienazioni del patrimonio comunale e il suo utilizzo immediato come residenza studentesca e punto mensa;
– politiche concrete e di sostegno agli studenti sia per il trasporto pubblico locale sia per le altre forme di mobilità sostenibile in città;
– definire un percorso che porti alla graduale riapertura delle biblioteche universitarie e cittadine, quali spazi fondamentali per chi studia in città, facilitandone sin da subito l’accesso in sicurezza o trovando soluzioni che ne compensino l’attuale chiusura.
– l’utilizzo degli spazi comunali ed universitari per le attività aggregative, sociali, culturali e di studio autogestite dagli studenti, in modo da moltiplicare le occasioni di formazione esterna alla didattica tradizionale e irrobustire i canali di interazione tra tessuto associativo cittadino e studenti.

Crediamo che gli sforzi debbano andare nella direzione di una collaborazione tra Comune e Università intorno a proposte concrete. Chiediamo quindi che vengano convocati al più presto i tavoli di lavoro previsti dalla CUT dello scorso 9 giugno e che siano prese delle misure operative già dalla prima seduta, in modo da poter intervenire prima della variazione di bilancio del 7 luglio.

Diritti in Comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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