QuiNewsPisa
Uscita di Landucci, intervengono i segretari Pd
Nocchi e Ferrante: “Non emerge alcun rilievo che dimostri come la maggioranza si sia allontanata dalla sua ispirazione originaria”
PISA — I segretari Pd Nocchi e Ferrante intervengono sull’uscita dalla maggioranza del consigliere comunale Stefano Landucci: “Dalle motivazioni che leggiamo sulla stampa della scelta di Stefano Landucci di uscire dal gruppo e dal Pd, non emerge alcun rilievo specifico nei confronti dell’operato della giunta che dimostri come la maggioranza si sia allontanata dalla sua ispirazione originaria. I punti che Landucci richiama sono già presenti nel programma di mandato, sulla cui base è stato eletto, e sono anche frutto di un positivo e proficuo lavoro svolto in questi mesi con tutte le forze della maggioranza, compresa Sel. Del resto anche le dimissioni dell’assessore Danti appaiono motivate molto più da dissensi circa l’operato del Governo nazionale e della Giunta regionale che non dell’amministrazione comunale di Pisa. Tutto legittimo ma in contrasto con l’esigenza di mettere al primo posto il funzionamento delle istituzioni nell’interesse dei cittadini”.
“Danti e Sel -proseguono- fanno una scelta squisitamente politica, diretta a fare di Pisa un laboratorio della sinistra anti Pd, anti Renzi ed anti Rossi. Ciò in pieno contrasto con quanto detto e fatto nel nostro territorio dove governiamo insieme in molti comuni ed in Provincia, dove solo pochi mesi fa abbiamo fatto una lista insieme e chiesto a Filippeschi di candidarsi alla Presidenza. E’ un contrasto che va risolto attraverso un chiarimento politico vero e senza finzioni in tutta la nostra provincia, in quanto non si capiscono i motivi locali di tale scelta se non un replicare in città di uno schema nazionale”.
Aggiungiamo che non c’è alcuno spostamento a destra nella maggioranza del Comune di Pisa. C’è solo l’uscita unilaterale di Sel e di un nostro consigliere, eletto con Filippeschi e con il Pd.
Un disegno che punta a dividere il nostro partito e, come dimostra l’intempestiva uscita di Landucci, a indebolire il Pd e la sua rappresentanza istituzionale, abbozzato in modo poco responsabile sulle spalle della città.