Variazione di bilancio: la propaganda della giunta Conti ricade ancora una volta sulle tasche dei cittadini

La delibera con cui si approvano gli equilibri di bilancio del Comune di Pisa per il 2021 rivela ancora una volta l’assoluta mancanza di interventi da parte della giunta Conti per far fronte alla crisi economica e sociale confermata dal recente rapporto della Caritas. Mancano risorse adeguate e strategie per l’inclusione sociale, la cultura, le politiche scolastiche e di contrasto alla crescente povertà educativa.

Il primo dato che emerge dai documenti è il milione e 300 mila euro che il Comune di Pisa deve coprire con proprie risorse a causa dei minori trasferimenti da parte dello Stato rispetto a quanto è stato a carico dell’ente per il Covid.

Si conferma quanto denunciamo da tempo, ovvero che il governo delle larghissime intese continua esattamente sulla strada del disimpegno nei confronti degli enti locali anche nell’anno in cui è enormemente cresciuta la povertà. Da parte del sindaco e della sua maggioranza vi è totale inerzia nei confronti del Governo Draghi del quale Lega e Forza Italia sono assi portanti: nessuno osa disturbare Draghi, mente gli enti locali rischiano il collasso.

Con questa delibera si smaschera anche la bufala che la destra ha raccontato alla città su come avrebbe finanziato gran parte delle opere pubbliche. Come abbiamo già evidenziato a dicembre, il piano faraonico delle alienazioni del patrimonio comunale da 16,5 milioni di euro è rimasto sulla carta mentre gli interventi a cui queste entrate erano finalizzate sono finanziati prosciugando l’avanzo di amministrazione o sono rimandati.

Sulla variazione pesa poi come un macigno il buco del People Mover: l’ infrastruttura, già in perdita nel 2019 per 1,5 milioni di euro, a causa della pandemia che ne ha ridotto i passeggeri, è diventata una vera e propria voragine. Infatti le clausole capestro contenute nella convenzione con cui è stata realizzata l’opera, che prevedono che il Comune copra il 50% delle perdite della società privata, hanno imposto l’accantonamento di risorse per ben 2 milioni e 200 mila euro: un fatto che grida vendetta a fronte della situazione di crisi che stiamo vivendo.

A questo si aggiunge la gravissima situazione in cui versa la Pisamo, non solo a causa della pandemia. La cancellazione del canone dovuto al Comune per 5,4 milioni di euro e un trasferimento per la realizzazione delle manutenzioni stradali, che Pisamo non riesce a coprire, per altri 2.4 milioni di euro costituiscono una incidenza negativa per quasi 8 milioni da parte della società in house del Comune. A tutto questo si aggiungono le criticità connesse al buco finanziario della Sesta Porta.

Voteremo contro questa manovra, rilanciando al contempo una grande campagna contro le politiche del governo centrale e di quello locale. Servono provvedimenti di giustizia sociale e fiscale per cambiare il modello di sviluppo delle nostre città dove cresce sempre più la disuguaglianza.

Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

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