La giunta Conti ha lanciato una manifestazione di interesse per concedere gli spazi all’aperto dei Vecchi Macelli e di una piccolissima porzione della Cittadella per l’installazione di pizzerie, gelaterie, bar, ristoranti dal primo luglio al primo novembre. Le motivazioni addotte sono la necessità di spazi all’aperto più ampi per queste attività, viste le norme per il contrasto alla diffusione del Covd 19 e la presunta congestione del centro cittadino da parte dei giovani.
L’emergenza sanitaria sta riproponendo con grandissima forza il tema dello spazio pubblico e il suo uso: quali le priorità e i modi di riutilizzare e riqualificare piazze, parchi, spazi comuni.
Ancora una volta l’unica idea che si è in grado di proporre è quella della mercificazione degli spazi pubblici, riducendo i cittadini e le cittadine a meri consumatori. È questa l’unica logica emersa dalla proposta della giunta, che tra l’altro prescinde dalla presenza ai Vecchi Macelli di importanti istituzioni universitarie quali il Museo degli Strumenti per il Calcolo e la Ludoteca scientifica, nonché di alcune ditte informatiche che lì trovano sede.
Da tempo proponiamo il recupero e un diverso utilizzo della Cittadella, per la quale l’amministrazione in questi due anni non ha fatto altro che presentare l’idea di ricavare un parcheggio.
Abbiamo proposto nelle scorse settimane dei progetti per i Vecchi Macelli – ma anche per la Leopolda, per gli spazi esterni dell’SMS e della Biblioteca Comunale e tanti altri – senza ricevere alcuna risposta, probabilmente perché questi progetti mettono al centro un’altra idea di socialità e di condivisione degli spazi pubblici: utilizzare questi luoghi per attività ed eventi culturali, capaci di rimettere in moto il mondo della cultura, dello spettacolo ma anche dell’associazionismo, oggi completamente fermo e per i quali il Comune prevede un contributo di appena 150 mila euro.
Occorre riqualificare questi luoghi per organizzare eventi, compatibili con le norme di sicurezza, prevedendo anche (ma non solo!) spazi per la somministrazione di alimenti e bevande che rispondano al bisogno di socialità e di aggregazione: luoghi per incontrarsi e non solo per consumare. In una città dove la cultura è un motore economico fondamentale non si può ipotizzare che il Comune metta a disposizione solo il Giardino Scotto.
Governare una città significa avere la capacità di fare progetti complessivi per renderla migliore e i Vecchi Macelli con il loro parco sono una risorsa unica per Pisa, non l’ennesimo spazio da occupare commercialmente. Parimenti, i giovani non devono essere concepiti come meri consumatori, da spostare da una parte all’altra della città perché ritenuti “rumorosi e molesti”.
Una città in comune