«Vendere i Cantieri di Pisa senza operai». Secondo Francese (Cgil) è lo scopo finale, quindi lancia un’altra accusa: «Ogni acquirente è un bluff»

TIRRENO PISA Pagina: VI

«Vendere i Cantieri di Pisa senza operai»
Secondo Francese (Cgil) è lo scopo finale, quindi lancia un’altra accusa: «Ogni acquirente è un bluff»

di Danilo Renzullo / PISA

«Galantini vuole realizzare un disegno ben preciso: vendere i Cantieri di Pisa senza i lavoratori. Ma non si illuda, non ci riuscirà». Gianfranco Francese, segretario generale della Cgil di Pisa, smonta pezzo per pezzo il puzzle di «accuse» che Federico Galantini, liquidatore del Gruppo Baglietto, ha costruito attaccando il sindacato e difendendo il suo operato nell’operazione dei Cantieri di Pisa.
«Galantini – dice Francese cerca di scaricare su altri le proprie responsabilità e questa è la condizione di chi è in difficoltà». Il liquidatore del Gruppo ha dichiarato di aver chiesto il rinvio dell’incontro fissato per lunedì scorso in prefettura (a cui non ha partecipato), «ma accusa Francese – omette di dire che per una settimana non ha risposto alle chiamate, effettuate anche dalla prefettura, per fissare la riunione». Galantini usa inoltre gli 800mila euro (di cui 500mila euro pagati ad un privato), che annualmente versa per le concessioni demaniali dell’area dei Cantieri, per sostenere la volontà di «mantenere la possibilità di uno sbocco per i lavoratori». Si tratta di «un argomento strumentale», secondo la Cgil. Per il sindacato c’era infatti la possibilità di sospendere il pagamento dell’affitto delle concessioni «ma Galantini – sostiene Francese non ha mai inviato il documento necessario ad avviare le procedure». «È evidente – accusa il segretario della Cgil – che Galantini cerca di scaricare su altri le proprie responsabilità. Ci siamo sempre opposti alle sue pessime proposte (come quella di vendere i Cantieri ad un russo,poi bloccato dall’Fbi in un’altra operazione). Non ha mai fatto una proposta seria, ma ha più volte rifiutato quelle avanzate da gruppi industriali affidabili».
Sembra naufragata anche l’offerta del gruppo franco-cinese Union Strong Marine («inattivo da anni e con un capitale di 10mila euro a fronte di un’operazione di oltre 6 milioni», ricorda Francese) che invece Galantini fa intendere che può andare in porto entro la fine del mese. «I cinesi, che rappresentano il 50% del gruppo, sono fuori dall’operazione continua Francese -, Galantini con chi si appresta a concludere l’operazione? Ci spieghi invece perché ha depositato al tribunale di La Spezia una proposta di modifica del concordato dove si indica che, a fronte di un saldo ai creditori previsto tra il 6 e il 18% delle loro spettanze, si indicano 3,5 milioni di euro di spese, suddivisi in 1,5 per spese legali e il resto destinato ai professionisti, quindi a lui stesso».
Ieri il sindacato ha incontrato la commissione emergenza occupazione della Regione. «Ha suscitato sconcerto l’atteggiamento di Galantini», prosegue Francese. Il presidente della commissione, Paolo Marini, sarà presente al consiglio comunale di oggi che, in parte, si svolgerà ai Cantieri di Pisa per portare solidarietà ai lavoratori.

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