A marzo la Giunta Conti ha annunciato l’intenzione di mettere in vendita le ex-Stallette.
Si tratta di un immobile pubblico nel cuore della città, il cui recupero è costato milioni di soldi pubblici, che sarà di fatto sottratto alla collettività e svenduto.
Ma non finisce qui. Le ex-Stallette sono lo spazio in cui lavorano decine di giovani artiste e artisti, che rappresentano un’ eccellenza nazionale ed internazionale nel campo dell’animazione in 2 D, ovvero dei cartoni animati, . Venderle significherà sfrattarli e allontanarli, con tutte le conseguenza che questo produrrà non solo in termini economici e lavorativi, ma anche di impoverimento della città sul piano culturale e artistico.
Un vero e proprio processo di desertificazione.
Non si può negare che in questi anni questo spazio pubblico si stato sottoutilizzato, se si considerano tutte le potenzialità che aveva e che ha. Ma sicuramente non è un posto vuoto e abbandonato.
Abbiamo incontrato e conosciuto in queste settimane i lavoratori e le lavoratrici che in questi anni ogni giorno lo hanno animato, ed è da loro e con loro che occorre ripartire per rilanciare luoghi come questo.
In gioco c’è una partita importante, che riguarda il modello di città e di economia di Pisa.
Siamo di fronte a lavoratori e lavoratrici che si sono trasferiti nella nostra città e che oggi si trovano a dover subire le conseguenze della mancanza di politiche pubbliche adeguate e lungimiranti.
Altro che Pisa città della conoscenza, dell’innovazione e della produzione culturale.
Facciamo appello a tutta la città, a partire da chi lavora ed opera in questo settore, a prendere parola perchè le ex Stallette non sia vendute e sia ascoltato il grido di allarme che i lavoratori e le lavoratrici hanno lanciato, perchè parla del futuro.
Garantire continuità alla loro presenza in quello spazio è infatti il primo passo per rilanciarlo, e fare di Pisa una città che si prende cura dei beni pubblici e tutela attivamente il lavoro in ogni ambito, incluso il settore artistico.