La Darsena Europa: 450 milioni di risorse pubbliche per gettare solo le basi di un’opera dal futuro sempre più incerto
Con queste risorse, infatti, si prevede di realizzare solo le opere foranee, i dragaggi, le vasche di colmata, opere basilari ma insufficienti a completare l’infrastruttura, che entrerà in diretta concorrenza con altri porti in grado di ambire a servire lo stesso bacino di traffico, come emerso dalla relazione del Commissario Luciano Guerrieri nel corso dell’audizione da noi richiesta in prima commissione consiliare permanente.
Inoltre, si progetta una darsena per accogliere navi con un pescaggio di 15-16 metri con ingenti lavori di approfondimento del fondale, si rivendica l’adeguamento al modello elefantiaco di sviluppo globale, ma nello stesso tempo, per bocca del Commissario, si confessa che ormai ci sono navi più grandi.
Dichiarazione di Ciccio Auletta, candidato sindaco per Una città in comune e Rifondazione Comunista alle amministrative di Pisa 2023
Insomma, si rischia di investire a vuoto ingenti risorse pubbliche per un’infrastruttura che non ha neanche la certezza di poter lavorare a pieno ritmo.
Senza ancora contare i pesantissimi impatti ambientali e sul paesaggio di quest’opera e tutte le infrastrutture connesse da realizzare, i cui costi ed effetti non sono ancora quantificati.
Senza contare neanche gli impatti ambientali del funzionamento della nuova area portuale, né quelli che già hanno il porto attuale, l’area industriale di Stagno, il rigassificatore.
E senza contare infine le compensazioni, che noi contestiamo da sempre. In particolare per il litorale il sabbiodotto, che dovrebbe controbilanciare l’erosione causata dalla Darsena Europa: una opera da 20mila metri cubi di sabbia all’anno, per un costo di almeno 10 € per ogni metro cubo di sabbia pompata.
Non sarebbe l’ora di uscire da questi scenari e pensare un’economia diversa? Non potrebbero le risorse pubbliche essere impiegate per costruirla, a partire dalla tutela delle risorse dei territori?
Ma il centrosinistra e il centrodestra portano avanti questa operazione con l’unica preoccupazione per la nostra amministrazione, di mercanteggiare sulle compensazioni, che nulla cambiano e al limite rischiano di dare origine a nuovi problemi.
Il futuro della nostra costa è un tubo interrato nelle spiagge dal Calambrone fino al porto di Marina, di cui non sappiamo quali potrebbero i costi di gestione e gli eventuali impatti ambientali?
Per noi la tutela del litorale, un diverso sviluppo economico della costa che prescinda da grandi opere come la Darsena Europa, la valorizzazione del Parco, sono punti fondamentali ed imprescindibili con cui ci candiamo alle prossime elezioni amministrative: il nostro programma, quindi, è nettamente alternativo a quelli del centrosinistra e del centrodestra del sindaco Conti.
Il litorale pisano, ad esempio, ha bisogno di servizi pubblici e trasporto pubblico locale; al Calambrone si deve poter vivere senza i cattivi odori di Stagno che rovinano la qualità della vita e probabilmente anche la salute; sul lungomare deve essere radicalmente cambiata la gestione dei bagni, così invasivi che oggi l’accesso al mare è possibile quasi solo a pagamento e il cui impatto ha pesantemente intaccato il sistema delle dune, fondamentale – tra l’altro – anche per ridurre l’erosione costiera.