Via Redi: quel brutto pasticcio dell’isola ecologica

Recentemente è stata realizzata in via Redi un’isola ecologica a servizio del complesso “Frati bigi”. Quest’isola serve sia il complesso originario, sia il palazzo di nuova costruzione in via Redi.

Molti residenti hanno notato e segnalato che si trova ben lontano dai palazzi che serve, ma molto più vicino ad altri palazzi e ad un parco molto utilizzato dai residenti del quartiere. Insomma, scarica su chi non ne beneficia i disagi, sia igienici sia estetici, che la accompagnano.

A seguito di una nostra interrogazione abbiamo scoperto che, fatto del tutto anomalo, è stata realizzata su suolo pubblico perché – spiegano gli uffici – il nuovo palazzo non prevede uno spazio cassonetti: si è ritenuto molto più utile (e probabilmente redditizio) utilizzare tutto lo spazio a disposizione per realizzare posti auto e giardino.

Alla richiesta, avanzata dal nostro gruppo consiliare, di conoscere le origini di questa struttura e la sua regolarità, il comune ha replicato di aver concesso l’occupazione di suolo pubblico in quanto non era possibile collocare altrove i cassonetti.

Ebbene sì! Tutti i residenti del quartiere hanno dovuto ingegnarsi per collocare i cassonetti all’interno dei loro cortili, o si sono rassegnati a depositare davanti alle loro porte la spazzatura nei giorni di raccolta, ma si può costruire da zero un nuovo palazzo lasciando che lo spazio cassonetti venga generosamente fornito dal comune, a scapito di chi l’isola se la trova accanto (comunque) bene in vista.

Non si capisce poi come, con un intero lato del palazzo affacciato sul parcheggio di via Malagoli, non si sia valutata questa soluzione. Troppo vicino alla vista (o al naso) dei futuri acquirenti?

Una città in comune

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