NAZIONE PISA Pagina: 1-3
Viaggio nell’ospedale in abbandono
L’EX OSPEDALE di Calambrone rischia sempre più di diventare il monumento alla bruttezza del litorale pisano. L’edificio, che si trova sul viale del Tirreno, in mezzo a progetti di riqualificazione litoranea, è pericolante e degradato. Di proprietà dell’ospedale di Pisa, il complesso è chiuso ed è rimasto invenduto nelle due aste che lo hanno visto protagonista. Poche settimane fa un quotidiano on-line raccontava le esercitazioni a fuoco che alcuni militari avevano fatto al suo interno, ma le cose sembrano ben diverse. Il complesso versa in uno stato di totale abbandono e anche avventurarsi tra dentro i vari ambienti è pericoloso. Resti di giacigli di fortuna testimoniano che la struttura è utilizzata da sbandati e senzatetto. Le associazioni sportive di soft air, che simulano combattimenti con armi che sparano pallini di plastica, vengono spesso a «visitare» l’edificio, tanto che sui muri abbondano le scritte con i nomi dei vari squadroni. Di poche settimane fa la voce dell’arrivo di diversi furgoni militari nel perimetro dell’ospedale. Subito i cittadini si sono allarmati, pensando alla ridestinazione della struttura per l’accoglienza di profughi stranieri. Voce immediatamente smentita dal Comune e dalla proprietà del complesso – l’Azienda Ospedaliero Universitaria – ma che, già tre anni fa, aveva suscitato allarme e preoccupazione tra i residenti. Aoup ha rimesso in vendita il complesso, ma al momento non è riuscita. Tutti i residenti si augurano che l’immobile che ospitava la clinica ortopedica trovi al più presto nuova destinazione e venga ristrutturato.
SIMILE a quella dell’exospedale civile anche la sorte del piccolo ospedale militare che si trova a poche centinaia di metri di distanza dal primo. Qui la struttura è seriamente danneggiata e un crollo ne ha devastato la parte posteriore. Eppure qualcuno ci sta lavorando. Sono infatti spuntati filari di pali della luce e camminamenti nuovi dietro il complesso bianco. Questo immobile è di proprietà della Consabit, di Livorno, una cooperativa di costruzioni. Anche qui la speranza è che presto parta la ristrutturazione per sanare una ferita in una zona del litorale che sta rinacendo con grande energia.