Elezioni amministrative comune di Pisa – 10 giugno 2018, Pisa

Diritti in comune

Diritti in comune. È questo il titolo del programma con cui come “Una città in comune”, Rifondazione Comunista e Possibile ci presentiamo alle cittadine e ai cittadini di Pisa per cambiare nel profondo questa città.
Questo documento è il frutto di un lungo ed articolato percorso pubblico e aperto a cui hanno partecipato attivamente centinaia di cittadine e cittadini mossi dai problemi dei loro quartieri, appartenenti a realtà associative, lavoratori e lavoratrici, che hanno affrontato specifici argomenti riguardanti la città.
Un programma radicalmente alternativo alle politiche portate avanti in tutti questi anni dal centro-sinistra che ha amministrato questa città: un programma basato sui pilastri della democrazia, della giustizia sociale, della partecipazione, della trasparenza; in altre parole su un’idea differente di società, a partire dall’applicazione dei principi della nostra Carta Costituzionale.
Concepiamo, infatti, l’amministrazione della città come costruzione di una democrazia popolare capace, quando sono in discussione i diritti più elementari, di rompere nei fatti e con atti amministrativi le politiche neoliberiste e di austerity introdotte per salvare banche e speculazione finanziaria, e che producono sempre più impoverimento anche a Pisa. Un’amministrazione che non sia succube dei poteri economici, ma che rimetta al centro del proprio agire ciò che è pubblico e il bene comune.
Siamo convinti che un’altra città – una città democratica e partecipata, accogliente e includente, laica e giusta, sostenibile e generosa, culturalmente aperta e creativa, che non lasci svuotare di senso le istituzioni democratiche – si costruisca solo collettivamente e ogni giorno con il contributo di ognuna e ognuno di noi, con un vero e grande coinvolgimento popolare che parte dalle periferie e da chi è più a rischio di esclusione, con l’ascolto e la partecipazione, con il conflitto, il coraggio e la fantasia amministrativa, mettendo i diritti al centro del governo del nostro municipio.
Partendo così proprio dalla Costituzione antifascista, presentiamo un programma per amministrare Pisa con politiche nettamente differenti da quelle delle tante destre in campo, quanto da chi in questi anni di centro-sinistra è stato protagonista di un sistema di potere che ha prodotto insicurezza sociale, alimentato la paura per il diverso, sgomberato spazi sociali e bloccato ogni confronto con le voci critiche.
Le politiche liberiste di questi anni e i grandi affari per i soliti noti hanno portato, infatti, a un sostanziale impoverimento della città e a nuovi muri tra le tante cittadinanze che vivono, lavorano e studiano a Pisa, e che costituiscono una mescolanza che è, invece, la prima ricchezza della nostra città. La voglia di valorizzare e riconoscere questa ricchezza è uno dei punti cardini della nostra proposta politica
I nostri punti fermi per amministrare la città ribaltano, quindi, l’attuale visione partendo in primo luogo dai bisogni di tutte e tutti e soprattutto di chi ha subito più di altri gli effetti della crisi: casa, lavoro, beni comuni, giustizia fiscale, ambiente e mobilità, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, cittadinanza studentesca, difesa degli spazi sociali, riappropriazione e riutilizzo del patrimonio pubblico e privato abbandonato. Un quadro coerente e sinergico attraverso il quale sviluppare nuove opportunità occupazionali di qualità.
Non si tratta di un libro dei sogni, anzi: la realtà ci dice che a Pisa negli ultimi anni sono transitate decine se non centinaia di milioni di euro sia pubblici che privati, molti dei quali dissipati in speculazioni edilizie fallimentari che non hanno prodotto alcun beneficio effettivo ai cittadini e alle cittadine. Noi invece pensiamo ad un’amministrazione orientata verso un nuovo corso che privilegi e favorisca investimenti per attività produttive di qualità utili al territorio: un’amministrazione che non sia succube dei poteri economici, ma che rimetta al centro del proprio agire ciò che è pubblico e il bene comune.
La città non è un affare per pochi ma lo spazio pubblico dove ognuna e ognuno possa vedere riconosciuti i propri diritti.