Elezioni amministrative comune di Pisa – 14 -15 maggio 2023

Il nostro programma in pillole

La versione integrale del nostro programma

L’introduzione del programma:

“VERSO UN DOMANI DIVERSO”

Pisa, come tutta Italia, vive una crisi democratica, economica, sociale, ambientale e climatica inedita e gravissima, che richiede una stagione di autentico cambiamento, se vogliamo che il domani sia diverso. Un domani a cui lavoriamo da sempre e che siamo in grado di costruire. Per questo ci ricandidiamo alle prossime elezioni comunali in continuità col progetto che portiamo avanti da dieci anni, con la rinnovata coalizione Diritti in comune – comprendente ora Una città in comune e Unione Popolare – mantenendo come stella polare l’attuazione della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista, che contiene i principi e gli strumenti per contrastare le crisi in corso e sviluppare un’alternativa alle politiche del centrodestra e del centrosinistra che le hanno generate.

Il nostro primo obiettivo, come indica chiaramente già la nostra opposizione alla destra di questi ultimi 5 anni, è battere il sindaco Conti e l’alleanza che lo sostiene. Un obiettivo non scontato, visto il quadro nazionale. Un risultato irraggiungibile col cosiddetto “voto utile”, che ha solo aggravato l’astensionismo. Per vincere serve una proposta politica credibile e radicata nelle battaglie quotidiane: una “coalizione per l’attuazione della Costituzione”.

Un compito che – lo sappiamo – è diventato più difficile perché la città in questi anni ha attraversato prove impegnative e difficili che non l’hanno certo migliorata. Anzitutto il governo delle destre, che ha rafforzato nella politica cittadina elementi di intolleranza, di razzismo, di discriminazione. Quindi la pandemia, che ha modificato gli spazi pubblici e le relazioni, aumentato le diseguaglianze, portato ad un aumento della povertà e della disgregazione sociale, mostrato gli effetti devastanti del sistema neoliberista e delle privatizzazioni. Infine la guerra, che ha accentuato la spinta – già tradizionalmente forte – a militarizzare la città: il suo territorio quanto la sua cultura.
Non sono sostanzialmente cambiati però gli orientamenti di fondo e le scelte strategiche che accomunano l’attuale destra di governo alle precedenti amministrazioni centro-sinistra: sulle questioni del lavoro, sull’ambiente e il territorio, sulla gestione dei servizi, sui rapporti coi poteri forti, sulla partecipazione democratica, sull’inclusione.
Oggi come cinque e dieci anni fa, la nostra presenza nella vita politica cittadina rappresenta quindi un’alternativa radicale, non di facciata, alle politiche portate avanti dalle precedenti amministrazioni. Una presenza alternativa nelle singole proposte, ma soprattutto nell’idea di società che le sostiene.
Quella che vogliamo e che proponiamo alle cittadine e ai cittadini di Pisa è un’amministrazione della città incentrata su quattro pilastri, tutti saldamente radicati nella Costituzione e che rompono decisamente con le politiche neoliberiste e – esplicitamente o implicitamente – discriminatorie che hanno dominato in questi anni e che continuano a dominare. Pace e disarmo, giustizia climatica e ambientale, giustizia sociale e partecipazione, diritti per tutt3 sono così i pilastri, profondamente interconnessi, del programma con cui ci presentiamo per cambiare Pisa davvero.

Giustizia sociale per noi vuol dire una Pisa che contrasta le diseguaglianze e le nuove povertà acuite dalla crisi potenziando i servizi pubblici, anche con la loro reinternalizzazione, che promuove il lavoro sicuro e adeguatamente retribuito anche nel sistema degli appalti e subappalti, che garantisce il diritto all’abitare e il diritto alla salute. Una città-laboratorio per la giustizia fiscale che attua una tassazione progressiva, contrasta l’evasione e l’elusione, recupera il patrimonio pubblico non utilizzato, colpisce la grande rendita immobiliare, rimette al centro le periferie dimenticate, e che mette al centro lotta alla corruzione e alle sempre più frequenti infiltrazioni criminali nella pubblica amministrazione in un momento in cui l’inchiesta KEU sta facendo emergere un intreccio tra politica, affari e criminalità organizzata senza precedenti in Toscana, per cui diventa assolutamente discriminante ripensare l’economia dei territori mettendo al centro legalità, tutela del lavoro, rispetto dell’ambiente, rilancio di una antimafia sociale.

Pace e disarmo vuol dire rifiuto di nuove basi militari e anzi una progressiva demilitarizzazione del territorio, rifiuto di continuare a fare di Pisa la piattaforma di guerre sempre più estese e pericolose, costruzione di una cultura diffusa della non-violenza e dell’antifascismo, politiche attive di cooperazione internazionale. Una Pisa quindi che non sottrae 190 milioni di euro alla spesa sociale, come vogliono fare centrosinistra e centrodestra, per costruire una nuova base militare a Coltano o altrove, ma che investe queste e altre risorse nelle priorità sociali e ambientali della città.

Giustizia climatica e ambientale vuol dire un totale cambio di rotta rispetto alle attuali scelte che, nel campo edilizio ed urbanistico, in quello della mobilità e nei consumi, non fanno che alimentare la crisi climatica e ambientale. Anche qui destre e centro-sinistra a Pisa non mostrano sostanziali differenze, ma è proprio qui che è più urgente cambiare indirizzi, e farlo il più rapidamente possibile. Una Pisa che ferma grandi opere costose e dannose – come la Tangenziale Nord-Est, la Darsena Europa e la nuova pista di Peretola – e le operazioni speculative contenute nel Piano Strutturale Pisa-Cascina per diventare un’avanguardia nel contrasto alla crisi climatica. Una città che investe nel trasporto pubblico di qualità e nella mobilità dolce, in spazi pubblici aperti e verdi, nelle energie rinnovabili e nella strategia “rifiuti zero”, nel Parco di San Rossore riconosciuto come grande risorsa e non come problema. Per noi è prioritario rilanciare una gestione pubblica dei beni comuni, a partire dalla applicazione del referendum sull’acqua contrastando il progetto di Multiutility regionale portato avanti da centrodestra e centrosinistra.

Diritti per tutt3 vuol dire una Pisa che investe per una scuola pubblica, laica, democratica e plurale, che educa alla parità di genere e alle differenze, contrasta violenza ed esclusione, favorisce una cultura diffusa, si arricchisce di spazi per lo sport, la socialità e l’aggregazione. Una città che valorizza le esperienze delle realtà associative e degli spazi autogestiti, che include senza discriminazioni le persone straniere, che dice chiaramente no alla realizzazione di un Centro per i Rimpatri voluto da chi governa a livello regionale e nazionale. Una città e una amministrazione che vivono e si fondano quotidianamente sulla partecipazione delle persone che ci abitano, studiano e lavorano. Una città che costruisce cooperazione, e non competizione, con gli altri territori, opponendosi all’autonomia differenziata.

Tutto questo è possibile solo rispettando rigorosamente – come si fa sempre meno – gli istituti e i processi democratici e anzi potenziandoli attraverso l’adozione di nuovi strumenti di partecipazione e il recupero di altri, dismessi colpevolmente da tempo, come ad esempio i consigli di quartiere.
Se questi sono i pilastri, il programma spiega in dettaglio come vogliamo costruirli, a partire da due esperienze.
La prima esperienza, come è già avvenuto nelle precedenti occasioni, è stata quella di un ampio confronto pubblico che negli ultimi due mesi ha coinvolto un gran numero di cittadin3, di gruppi informali e di associazioni con le loro competenze, le loro aspirazioni e le loro richieste.
La seconda esperienza è quella maturata dalla coalizione, soprattutto negli ultimi cinque anni, in comune e in città. Un formidabile patrimonio di interventi di denuncia e di proposta prima di tutto in Consiglio comunale e nelle commissioni, ma poi anche nei quartieri, in un gran numero di vertenze di tutti i tipi, nei rapporti quotidiani con cittadine e cittadine, con comitati, con associazioni, con organizzazioni sindacali. Un programma che non è insomma un’invenzione a tavolino, un esercizio occasionale distillato da un’agenzia di comunicazione, ma al contrario uno specchio della vita cittadina e un’immagine del futuro costruita collettivamente, nel fuoco di un’intensa partecipazione democratica.
Il nostro programma è un “Ponte verso il domani”, frutto del nostro lavoro collettivo e delle tante lotte quotidiane a cui, dentro e fuori il Consiglio Comunale, abbiamo dato rappresentanza giorno dopo giorno, mettendo sempre avanti a tutto la trasparenza e la difesa dell’interesse pubblico (dalle fideiussioni tossiche a Toscana Aeroporti fino al caso della base di Coltano) evidenziando così la libertà e l’indipendenza della nostra coalizione dai grandi interessi economici.
Pisa merita un’altra amministrazione, necessita di un cambiamento profondo. Lo richiede l’incedere della crisi ambientale. Lo richiedono l’approfondirsi delle diseguaglianze e il diffondersi della povertà e del disagio sociale. Lo richiede l’impoverirsi della vita culturale. Lo richiedono le dinamiche di esclusione, che la destra non ha fatto che alimentare.
L’impegno per uscire dalla routine, per fare una politica del tutto nuova, che abbia al centro l’interesse collettivo e non quello di pochi gruppi di potere è sicuramente grande, ma le risorse in città ci sono: umane e finanziarie. È ora di mobilitarle.
Noi siamo diversi. Siamo l’alternativa credibile per chi oggi vuole una città giusta, solidale, sostenibile, vivibile, salubre e fuori dalla guerra, per tutte e tutti coloro che vogliono un domani diverso.