Elezioni Amministrative 2013, Pisa
Francesco Auletta, detto Ciccio
Ma dopo la laurea non vi è stata solo l’attività accademica. Un’altra stagione politica si stava affacciando nelle nostre vite, la nascita del movimento “no global” con Seattle. Amsterdam è la mia prima manifestazione internazionale, e da lì un lungo percorso che ci porta a Genova nel 2001. Stadio Carlini, via Tolemaide, Piazza Alimonda e l’assassinio di Carlo. La manifestazione del 21 luglio e la fuga per le strade inseguiti dalle forze dell’ordine. Genova è stato ed è qualcosa che ciascuno di noi porterà sempre dentro di sé, e non diventerà solo un ricordo.Il ritorno da Genova, ciascuno nei propri territori, significa anche l’esplosione di energie nuove, pur a fronte delle gigantesche difficoltà e ferite emerse in quei tre giorni. Dopo i fatti di Genova, le vite di molti di noi, compresa la mia, subirono un’accelerazione inattesa. Niente sarebbe stato più come prima, e molte delle esperienze maturate fino ad allora mostrarono tutta la loro importanza e fondatezza in una Pisa sempre pronta a recepire le novità politiche, gli scarti improvvisi di una realtà che mutava con una velocità che ci era ignota. A Pisa si apre così un primo percorso che rimette al centro la questione degli spazi sociali: da qui l’occupazione temporanea di Hops, un immobile di proprietà dell’Università nell’autunno del 2001, immobile che oggi è il Polo di Porta Nuova.
La precarietà è il segno delle nostre vite, e così a partire dalla mia condizione di ricercatore precario tento di costruire con altri vertenze e lotte per conquistare diritti nel mondo universitario. Nasce l´esperienza di Officine Precarie che durerà fino al 2003. Ma è nel 2006, con il primo referendum dei precari dell’Università di Pisa -a cui partecipano oltre 1000 persone – al termine di un grande lavoro collettivo, che noi “invisibili” nell’ateneo riusciamo a rompere il muro di silenzio intorno alle nostre condizioni di vita e di lavoro.
L’attività di ricerca, di studio, ma anche la mobilitazione come ricercatore precario si uniscono però all’attività politica generale. E tornando indietro, il 2003 è un’altra data spartiacque. Il 20 marzo con lo scoppio della Seconda Guerra del Golfo sconvolse di nuovo le nostre esistenze, non solo come notizia, ma anche sotto forma di convogli che attraversavano il nostro territorio per condurre il loro carico di morte verso Camp Darby e Livorno. Nasce così l’esperienza del Trainstopping, della quale Pisa fu frontiera e avanguardia, quando in centinaia opposero i loro corpi ai passaggi dei treni militari in una stagione di lotte entusiasmanti e senza precedenti.
Durante e dopo il Trainstopping si cementificò il legame che ancora oggi tiene insieme molte delle esperienze di movimento presenti nella città di Pisa, oltre ad aver rappresentato i primi passi di quello straordinario esperimento sociale, politico e culturale, che è Rebeldía. Nasce in quella stagione la volontà di sollevare anche a Pisa la questione della mancanza di spazi sociali e autogestiti. Sono gli anni delle partecipatissime occupazioni dell’ex Asnu e dell’ex Guidotti, entrambe premessa essenziale dell’esperienza dell’ex Etruria in via Diotisalvi, dove io e altre compagne e compagni abbiamo inaugurato la prima fase del Progetto Rebeldía.
Prende qui il via un decennale periodo di attività politica rivolta ai problemi dei più deboli, dei lavoratori, al rispetto dell’ambiente, all’elaborazione concreta di un’altra idea di città condotta in compagnia di centinaia di persone che hanno dato e ancora danno vita a un’esperienza che non ha pari sul piano nazionale, e che, dopo i fondamentali anni trascorsi in via Battisti, ora sta sostenendo la grande avventura dell’occupazione dell’ex Colorificio Toscano all´interno del Municipio dei Beni Comuni, impegnato oggi in una durissima battaglia per affermare la preminenza dei beni comuni sugli interessi privati.
Intanto, nel 2008 un’altra grande avventura prende piede in città e mi vede insieme ad altre persone – a me carissime e fondamentali per la mia crescita – fondare un quotidiano indipendente on line, “Pisanotizie”, edito dall´editore Oltremedia srl di cui sono presidente e che oggi è purtroppo in liquidazione. Per 4 anni il quotidiano “Pisanotizie” ha rappresentato un’esperienza di giornalismo indipendente e dal basso unico in città, una voce critica di cui oggi si sente la mancanza. Grazie all’attività svolta nella redazione di “Pisanotizie” mi iscrivo all’Ordine dei giornalisti pubblicisti nel giugno del 2011. Un’esperienza imprenditoriale e lavorativa che mi ha cambiato e fatto crescere, oltre ad avermi consentito di conoscere ancora di più Pisa e i suoi abitanti, i suoi problemi e le sue risorse.
Il 28 marzo del 2013 viene annunciata la mia candidatura a sindaco per la coalizione che vede insieme la lista “Una città in Comune” e Rifondazione Comunista.
Una nuova avventura in cui mi rimetto di nuovo gioco con tutto il portato che ho cercato di descrivere in queste righe. Una strada ancora più difficile, in una fase di crisi economica, sociale e culturale complessa, in cui l’egoismo sembra essere l’unica ancora di salvezza. Non esistono soluzioni facili ai problemi, tanto più oggi. Non si risponde ai bisogni e alla richiesta di diritti con slogan o semplificazioni, ma partendo dalla complessità del reale: una complessità che uomini e donne insieme possiamo cambiare. Se c’è la possibilità di un’alternativa a un sistema che si nutre e si arricchisce sulle diseguaglianze, se c’è una strada per costruire nella concretezza quella giustizia sociale di cui spesso parliamo, questa è collettiva: è quanto ho imparato negli anni. La competizione prevede un vincitore e un vinto. Nella città che noi vogliamo costruire ogni giorno, nella Pisa del futuro che sperimentiamo quotidianamente, invece, le relazioni e la cooperazione tra i diversi saranno il cuore, il motore, la nostra collettiva vittoria.
Spero di essere all’altezza di questa nuova sfida. Mi presento a voi, cittadine e cittadini che abitate, vivete, lavorate a Pisa, per quello che sono con un atto di memoria, in cui ho voluto raccontare anche il mio privato. Una lettera, se volete, con cui voglio ringraziare sin da ora, qualsiasi sarà l’esito della prossima tornata elettorale, tutte e tutti coloro che ho incontrato e conosciuto fino a oggi, con cui ho giocato e scherzato, lottato e studiato,sofferto e gioito, lavorato e condiviso le più diverse esperienze, per il contributo umano,culturale e politico che mi hanno offerto. Nel presentarmi spero di riuscire a dare dignita’e valore a ciascuna cosa che ognuno di voi mi ha donato in questi 38 anni, con umiltà, onesta’e coraggio.
Ciccio Auletta