L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA: PRESIDIO IN PIAZZA XX SETTEMBRE

L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA: MARTEDÌ 17 APRILE ALLE 18.00 PRESIDIO IN PIAZZA XX SETTEMBRE

L’attacco di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna alla Siria è un atto gravissimo dalle conseguenze imprevedibili, e costituisce una violazione del diritto internazionale: nulla può giustificare un bombardamento in cui, nonostante si dichiari di colpire solo “obiettivi sensibili”, si coinvolge comunque la popolazione di un Paese che già da tempo vive una guerra senza tregua. In più, senza nessuna autorizzazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’unico soggetto legittimato all’uso della forza a livello internazionale.

Le dichiarazioni di Gentiloni sembrano dare un colpo al cerchio e uno alla botte parlando di un attacco motivato da armi chimiche e richiamando alla necessità di evitare un’escalation e di instaurare un dialogo. Sono dichiarazioni deboli, inaccettabili e irresponsabili: come se non esistesse l’art. 11 della nostra Costituzione, giustificano di fatto l’azione delle potenze occidentali, avvenuta in mancanza di prove e senza nemmeno attendere l’esito delle indagini, e lasciano campo libero proprio alla possibile escalation cui fanno riferimento senza tenere in alcun conto le vite di coloro che rischiano di esserne le prime vittime.

In Italia opera il 15% del personale militare statunitense presente in Europa; il nostro Paese è il quinto avamposto USA a livello mondiale. Negli ultimi venticinque anni gli Stati Uniti hanno investito ingenti risorse nelle basi italiane trasformandole in rampe di lancio per operazioni in Europa, Africa e Medio Oriente. A Pisa assistiamo al potenziamento della base americana di Camp Darby, funzionale a garantire una maggiore movimentazione di armi e munizioni verso i teatri di conflitto internazionale. Noi ci siamo opposti immediatamente e con tutte le nostre forze a questo potenziamento, mentre il governo nazionale, la Regione Toscana e il Comune di Pisa lo hanno avallato nel silenzio.

Ora, di fronte alla gravità di quanto sta accadendo, il nostro Paese ha il dovere di agire secondo quanto indica la nostra Costituzione, dichiarare l’indisponibilità all’uso delle basi sul proprio territorio e condannare apertamente un intervento militare che si configura come aggressione a uno Stato sovrano: non basta dire, come fa il Governo Gentiloni, che dall’Italia “non sono partiti attacchi diretti verso la Siria”, ammettendo di fatto il sostegno logistico a tutta l’operazione.

Anche la nostra città, così direttamente interessata, deve far sentire la sua voce: chiediamo a tutte e tutti di rifiutare, come atto in difesa dei Popoli, la retorica con cui si accetta la guerra e rinnoviamo fortemente la volontà e l’impegno per impedire che il nostro territorio ne diventi strumento un’altra volta.

Martedì 17 aprile il Presidente del Consiglio riferirà in Senato sulla situazione: troviamoci alle 18.00 di quella giornata in piazza XX settembre. Per la pace, contro quest’ennesimo intervento militare.

Una città in comune, Rifondazione Comunista, Possibile