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NO KEU: presidio e microfono aperto

mercoledì 14 luglio 2021, @ 18:00 - 20:00

In Toscana la politica è malata, e la malattia si chiama spregio per il bene generale e l’interesse pubblico e contemporaneamente ossequio ai poteri forti.

Stiamo assistendo ad uno spettacolo inverecondo, che chiama in causa il sistema politico-istituzionale che ha governato la nostra Regione per decenni: inchieste su smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e non, sui trasporti, su aziende pubbliche, caparbia volontà di portare avanti progetti già bocciati dai tribunali come quello dell’aeroporto di Firenze, finanziamenti bipartisan ad alcuni politici da parte degli stessi poteri forti, e quasi tutti i protagonisti di queste vicende saldamente al loro posto. Nessuno che si dimette, come sarebbe naturale e doveroso!

Se la responsabilità penale è personale, il “sistema” diffuso ci dice che si è scoperchiato il vaso di pandora della responsabilità politica, siamo all’anno zero e ci vuole una svolta radicale, al di là di quello che diranno le inchieste. Se sono in ballo la salute (sempre più inquietanti e diffusi i fatti che emergono), l’ambiente, la sana gestione di servizi pubblici essenziali è l’ora di mobilitarsi tutte e tutti: innanzitutto perché non è accettabile che questa opacità, questa assenza di effettivo controllo democratico (su scelte e gestione) che tuteli l’intesse dei cittadini e non gli appetiti di guadagno sia ribadita affidando ad aziende, per giunta sotto inchiesta, la gestione di servizi essenziali per i cittadini; ancora più inaccettabile che, in questa situazione, venga rilanciato il progetto per la realizzazione di una mega holding, con la definitiva aziendalizzazione e privatizzazione di fatto dei servizi pubblici in Toscana. Il tutto mentre è arrivata una ulteriore mega stangata sulle bollette e mentre assistiamo ad una generalizzata esclusione dei cittadini, e dei consigli comunali, sulle scelte di utilizzo dei fondi del recovery plan (PNRR)! Senza dimenticare l’introduzione del massimo ribasso (anche se sotto altro nome) negli appalti pubblici e la generalizzazione del sub appalto! Tutto questo va nella direzione opposta rispetto alla lotta alla corruzione, alla qualità dei servizi, a costi accettabili dei medesimi, alla tutela delle risorse, dell’ambiente nonché alla precarizzazione e sicurezza sul lavoro. Insomma un sistema fallito non solo non cambia, ma rilancia!

Se sono molti anni che la Toscana è al centro di inchieste su infiltrazioni della criminalità organizzata, di tentativi per bypassare le tutele ambientali – si pensi alle vicende dei fanghi di Bagnoli a Piombino, delle terre di scavo della tav, dello smantellamento dei presidi Arpat nel comprensorio del cuoio – è nel contempo vero che abbiamo assistito ad una privatizzazione di fatto o di diritto dei servizi pubblici essenziali, col risultato di costi altissimi, investimenti carenti e quindi servizi scadenti, dividendi a privati garantiti ecc.

Dobbiamo voltare pagina. È necessaria dunque una mobilitazione per fermare questa scelta scellerata, e che si realizzi un osservatorio permanente sui servizi pubblici – acqua, ambiente, trasporti, energia – effettivamente costruito da cittadini, partiti, movimenti, associazioni, oltre a nuove regole per tornare a aziende effettivamente pubbliche (di diritto pubblico) e ad un ruolo effettivo dei consigli elettivi. Per raggiungere questi obiettivi è però fondamentale analizzare e comprendere il disastro del cosiddetto “modello toscano” dei servizi pubblici, e ciò lo si può ottenere con la creazione di una commissione d’indagine regionale sulla gestione dei servizi pubblici in Toscana negli ultimi venti anni.

Chiediamo anche a tutti coloro che nelle istituzioni si sono opposti alle ultime scelte in tema di multi utility di fare un passo ulteriore che condividere con noi la richiesta di aziende di diritto pubblico per la gestione dei servizi pubblici, ben consci che presto la stesso percorso avviato sul servizio idrico sarà generalizzato agli altri servizi e riguarderà tutta la toscana.

Lo chiediamo con forza. Non solo per contrastare la corruzione, ma anche per garantire una politica che faccia l’interesse generale, è necessario avere norme più stringenti e non solo sul rafforzamento dei presidi e dei controlli: a chi svolge un servizio di pubblica utilità, a chi abbia concessioni pubbliche, o a chi abbia interessi che possano interferire con la tutela dell’interesse generale, deve essere impedito il finanziamento alla politica, così come vanno rafforzate tutte le strutture di monitoraggio locale e regionale sia di natura ambientale che di contrasto alle infiltrazioni o alla reiterazione di modalità criminali.

Tutto questo non lo si fa solo evocandolo, ma con la mobilitazione della società toscana che imponga una svolta. Per questo facciamo appello a tutte e a tutti a intraprendere insieme a noi questo percorso di mobilitazione e di lotta, nelle piazze, nelle città, fuori e dentro le istituzioni toscane, avanzando proposte dettagliate (come noi stiamo facendo), ma soprattutto imponendo che non ci si volti dall’altra parte per l’ennesima volta.

Rifondazione Comunista
Sinistra Anticapitalista
Una città in comune
USB

Dettagli

Data:
mercoledì 14 luglio 2021,
Ora:
18:00 - 20:00

Organizzatori

Rifondazione Comunista
Sinistra Anticapitalista
Una città in comune
USB

Luogo

Santa Croce sull’Arno
Piazza del popolo + Google Maps