Patrimonio comune: proprietà in “funzione” delle città

Pratiche per la valorizzazione sociale dei beni abbandonati, dismessi o in vendita

Intervengono:

Alberto Lucarelli, docente di diritto costituzionale dell’Università Federico II di Napoli

Sandro Medici, Repubblica Romana

Coordina:

Municipio dei Beni Comuni – Pisa

Oramai la crisi è un dato di fatto, è il background imprescindibile sul quale si innescano nuovi modi di pensare quei concetti fino ad oggi monolitici, come appunto quello della proprietà.
E’ oramai essenziale partire nel garantire il “diritto” di proprietà dal “dovere” della sua funzione sociale, cioè recuperare quanto scritto fin dalla Costituzione Italiana, e ricontestualizzarlo in una società in cui ai cittadini e alle cittadine viene sottratto dal lavoro al welfare.
Esistono quindi azioni che si muovono su binari che possono camminare paralleli e che narrano esperienze di come si possa leggere la “proprietà” in funzione della propria città.
Dall’esperienza di forme di espropri che si sono verificate negli anni nei  Municipi romani al più recente lavoro dell’Osservatorio dei Beni Comuni di Napoli fino alle forme di recupero, riutilizzo e riconversione  di spazi abbandonati ma che con un utilizzo autogestito da parte della cittadinanza, associazioni come anche dai quartieri, possono riassumere un valore cruciale nelle vite di molti e nella vita quotidiana delle città.