Ordine del giorno: “Partecipo dunque sono” – Nuovi istituti di democrazia partecipativa per il Comune di Pisa

Di seguito l’ordine del giorno presentato al consiglio comunale di Pisa dai consiglieri di Una città in comune – PRC

Ordine del giorno:  “Partecipo dunque sono” – Nuovi istituti di democrazia partecipativa per il Comune di Pisa

Tenuto conto che l’apertura sistematica delle istituzioni politiche al contributo attivo degli abitanti del territorio, è orma un passaggio obbligato per le nostre democrazie.

Preso atto che Occorre infatti dare vita a nuovi modi di “amministrare” in grado di colmare la distanza tra
cittadine/cittadini e istituzioni, per rinnovare il linguaggio e le priorità della politica ponendola realmente al servizio della “comunità locale”, e che tale apertura passa attraverso la partecipazione e il riconoscimento di reali spazi partecipativi, tali da “contaminare e indirizzare” convenientemente le decisioni e le scelte degli organi di democrazia rappresentativa.

Tenuto conto che presupposto fondamentale per l’inizio di un percorso politico-partecipato, che intenda costruire una nuova forma di azione pubblica locale, è quello di invertire l’attuale tendenza alla privatizzazione dei beni comuni (ricomprendendo in essi quelli naturali, materiali e sociali), indispensabile per un diverso modo di amministrare la città partendo dalla tutela di quei beni che sono pubblici.

Tenuto conto che occorre quindi, intraprendere le potenzialità applicative di alcuni istituti di democrazia diretta o partecipata, riformando alla radice le disposizioni contenute nel vigente Statuto Comunale

Il Consiglio comunale si impegna attraverso le commissioni competenti ad avviare una istruttoria, da concludersi entro il dicembre 2017, per valutare l’introduzione di nuovi strumenti che possano garantire il diritto, e la reale applicabilità degli istituti partecipativi, tra cui:

1. Udienza Pubblica e Istruttoria Pubblica, quali strumenti da utilizzare all’interno dei procedimenti perla formazione e approvazione delle varie tipologie di strumenti di pianificazione urbanistica, per la formazione delle decisioni amministrative inerenti la ricostruzione, riqualificazione e rigenerazione dell’ambiente urbano, per la conservazione e valorizzazione delle risorse storiche e culturali, per l’approvazione delle opere pubbliche, pubblico-private e private di particolare importanza e significato, ecc..

2. Bilancio partecipativo, inteso come strumento permanente in merito all’allocazione delle risorse per avanzare proposte che nascano dal basso e coinvolgano i cittadine/cittadini e i territori, per la gestione delle problematiche e delle conflittualità sul territorio; per l’individuazione e definizione di progetti e interventi, per bilanci di genere e sociale.

3. Assemblee Territoriali (zona/quartiere) aperte a forme di cittadinanza attiva, consulte, comitati, associazioni, e singoli cittadini quale momento di informazione, raccolta dei bisogni diffusi e indicazioni in ordine alle priorità di intervento;

4. Tavoli di confronto con la partecipazione di politici, tecnici, cittadini portavoce delle forme di cittadinanza e delle consulte al fine di effettuare la verifica di compatibilità delle scelte di priorità scaturite dalle assemblee, sotto il profilo tecnico, normativo economico e dei tempi di attuazione.

5. Meccanismi di “ascolto, proposta, consultazione permanente”, per rafforzare il momento consultivo/propositivo in forma obbligatoria, attraverso:
– “laboratori di progettazione partecipata” (su servizi, qualità della vita, mobilità, attrezzature collettive, uso del suolo, ecc.);
– “Laboratorio dei beni comuni” rivolto a coinvolgere nell’“amministrazione reale della città” e nella gestione dei beni comuni i cittadini,
– accordi di quartiere con il coinvolgimento delle scuole e dei giovani, la creazione di “comunità virtuali”, l’elaborazione di mappe dei valori e dei conflitti, ecc;

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