Chi amministra e ha amministrato la nostra città delega da troppo tempo le politiche culturali ai principali enti e istituzioni del territorio. Il risultato è noto: ciascuno si muove indipendentemente dall’altro e l’offerta, estremamente incoerente e frammentata, può difficilmente competere con le attrattive della Torre Pendente. Anche per questo ancora in pochi, tra turisti e non, conoscono la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio.
Enti e istituzioni del territorio andrebbero portati attorno a un tavolo per realizzare alcune semplici idee.
La prima è la Carta dei Musei – sperimentata da decenni in diverse realtà italiane ed europee – che comprenda gli istituti nazionali (di San Matteo, di Palazzo Reale, fino alla Certosa di Calci), quelli dell’Università e il Museo delle Navi, e dia diritto a riduzioni per i musei della Piazza del Duomo (Torre esclusa) nonché per le mostre temporanee di Palazzo Blu. Soltanto allora, e dopo aver ottimizzato i collegamenti con mezzi pubblici tra le principali sedi, si potrà parlare di un Sistema museale pisano.
Secondariamente vanno recuperati e riaperti luoghi da troppo tempo chiusi o in corso di restauro, a partire dal complesso di San Francesco.
Ugualmente, pensiamo che sia venuto il momento di restituire alla città alcuni luoghi finora inaccessibili, primi tra tutti gli ambienti del complesso di San Silvestro, il Palazzo Ceuli o Cevoli in via San Martino, la chiesa di San Giorgio dei Tedeschi in via Santa Maria.
Proponiamo qui un itinerario per il centro storico alla scoperta di opere e luoghi simbolo che meritano di essere riscoperti.
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