PM10, centralina a Porta Mare: la giunta disattende la volontà dei cittadini

Infine la tanto agognata pioggia è arrivata, i livelli di inquinamento atmosferico sono rientrati nella “norma” e probabilmente non se ne parlerà più fino alla prossima emergenza. Facendo riferimento alle famose PM10 (le polveri che penetrano in profondità nei polmoni e veicolo di numerose patologie) nella nostra città il 2015 si è chiuso con ben 34 superamenti del limite rilevati dalla centralina del Borghetto, l’unica centralina rimasta a rilevare l’inquinamento in zona trafficata mentre l’altra, ai Passi, è considerata una stazione di livello base. La metà di questi sforamenti del limite di legge è avvenuta a dicembre, mese durante il quale i cittadini pisani sono stati sottoposti a un livello medio di inquinamento da PM10 sopra il limite di legge: 52 microgrammi per metro cubo rispetto ad un massimo di 40.
Tutto questo, come ci confermano i risultati di uno studio recentemente pubblicato dal CNR di Pisa, non fa altro che minare la salute dei cittadini e aggravarne l’esposizione a patologie respiratorie.
Il fatto che l’eccezionalità del mese di Dicembre non abbia riguardato solo la nostra città e che sia stato provocato dalle particolari condizioni atmosferiche non ci rassicura per niente e non può rappresentare un alibi per chi amministra questa città e in particolare per il Sindaco che è il primo responsabile della salute dei cittadini.
Le condizioni climatiche stanno cambiando, e non è escluso quindi che la situazione si possa ripetere più spesso che in passato, per questo è intollerabile che in tutti questi anni si sia fatto poco o nulla per cambiare le cose: anche perché l’inquinamento lo produciamo noi, non è colpa del clima.
Invece a Pisa, la “smart city”, la città dell’internet festival, delle tre università, delle soluzioni tecnologiche all’avanguardia, capitale della cultura e dello sport (almeno nei manifesti pubblicitari), si continua a spostarci esattamente come trent’anni fa, con l’enorme aumento del numero di auto che ha praticamente vanificato il miglioramento tecnologico. Eccezione positiva il servizio di Bike Sharing, ma per la riduzione del traffico automobilistico è sostanzialmente inutile visto che si trova solo nel centro città.
Anzi in molti casi per assecondare interessi privati di gruppi commerciali, e poter garantire un adeguato flusso di auto di clienti, si è deciso di aumentare la percorribilità per le auto. Non solo, per evitare di registrare un prevedibile aumento dell’inquinamento si sono eliminate le centraline di misurazione, Porta a Mare e Riglione i casi più eclatanti.
Un anno fa proprio i cittadini di Porta a Mare si sono mobilitati per chiedere la tutela della salute e in particolare il ripristino della centralina, anche ricorrendo a quelle mobili. La mozione di iniziativa popolare, presentata tramite il gruppo Una città in comune – Rifondazione Comunista, fu votata poi all’unanimità dal consiglio comunale: come spesso accade è rimasta lettera morta. L’amministrazione comunale non ritiene sufficientemente importante la salute dei cittadini da dedicarci risorse e tempo. Per richiedere l’attuazione di quanto votato dal Consiglio Comunale e richiesto da tanti cittadini abbiamo presentato una interpellanza nella prima commissione permanente.
Consapevoli del fato che non sia semplice cambiare la mobilità dei cittadini, soprattutto quando i governi nazionali continuano a tagliare le risorse per il trasporto pubblico locale, riteniamo una colpa grave di questa amministrazione, e un indice di totale fallimento, non aver di fatto prodotto nessun cambiamento sostanziale in tutti questi anni ma anzi, aver continuato ad insistere su inutili grandi opere, la Tangenziale Nord Est su tutte, che vanno in direzione esattamente opposta.
Una città in comune
Rifondazione Comunista

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