Alloggi popolari ora puntare sul recupero

TIRRENO PISA, pagina IX
(di VIRGILIO BARACHINI, segretario unione inquilini)
Un decreto del governo del 31 agosto scorso, tra le misure di sostegno all’accesso all’abitazione, istituisce a livello nazionale un fondo destinato agli inquilini inorosi incolpevoli (ovvero che per qualsiasi motivo oggettivo e dimostrabile non hanno potuto pagare gli elevati affitti di mercato), con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015, le cui risorse (invero modeste per tutta l’Italia) possono essere utilizzate soltanto nei Comuni ad alta tensione abitativa.
Nella nostra provincia sono considerati Comuni ad alta tensione abitativa soltanto quelli di Pisa, Cascina, Pontedera e San Giuliano ferme. Gli altri non rientrano nella previsione della normativa emanata dall’esecutivo.
Molto meglio, e senza discriminazioni incostituzionali – di residenza, ha fatto la Regione Toscana, grazie all’assessore Salvatore Allocca, che da due anni ha stanziato in bilancio regionale ogni anno 4 milioni di euro per il pagamento della morosità incolpevole (sino ad un massimo di 8.000 euro) agli inquilini residenti in qualsiasi Comune della Toscana.
Il governo guidato dal pisano Enrico Letta si è limitato a estendere la normativa toscana ai soli Comuni italiani ad alta tensione, per di più solo «dove siano stati già attivati bandi per l’erogazione di contributi a favore di inquilini morosi incolpevoli», ovvero in pochissimi Comuni d’Italia!
Inoltre la Regione Toscana con la legge regionale n. 75/2012 ha anche istituito Commissioni per la regolamentazione degli sfratti che, se funzionanti con efficienza, dovrebbero garantire un doveroso passaggio da casa a casa in caso di esecuzione dello sfratto di famiglie indigenti. La Commissione istituita dal Lode pisano, che è operativa del i ‘giugno scorso, ha già ricevuto e istruito settanta domande presentate da sfrattati (e altrettante sono in attesa di istruttoria), ma la soluzione concreta di questi casi resta difficoltosa (se non impossibile) seda parte dei Comuni del Lode e da parte dell’Apes Spa (l’ente gestore di tutti gli alloggi dei Comuni della Provincia di Pisa) non si riesce a rendere assegnabili le centinaia di alloggi sfitti esistenti e non si potenzia l’Agenzia Comunale Casa, elevando il numero degli alloggi disponibili e riducendo i canoni agevolati che gli assegnatari devono pagare all’Apes.
Il semplice rinvio dell’esecuzione dello sfratto di qualche giorno, o anche di qualche mese, anziché risolvere l’emergenza abitativa esistente, aggravata dalla perdurante crisi economica e finanziaria, fa semplicemente aumentare progressivamente il numero degli sfratti da eseguire!
È invece necessario cercare di dare una sistemazione definitiva (o quasi) in alloggi pubblici o privati locati ai Comuni e sublocati alle famiglie indigenti che sono state sfrattate.
Per questo motivo, come Unione Inquilini, vogliamo sollecitare ancora una volta il ricorso (previsto dalla legge regionale 96/96) all’autorecupero daparte degli assegnatari degli alloggi popolari che necessitano di modesti lavori di manutenzione, tipo la sostituzione degli infissi e dei sanitari, per i quali è anche prevista una consistente detrazione fiscale.
Nello stesso tempo per più rilevanti interventi occorre che nei bilanci dei Comuni proprietari sia prevista un’appositavoce di spesa annuale per le manutenzioni straordinarie degli alloggi pubblici.

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