Alta tensione in consiglio: opposizioni scatenate «Il Pd cambia idea e non rispetta le regole»

NAZIONE PISA, pagina 2
«UNO SCHIAFFO politico e istituzionale». L’opposizione, compatta, punta il dito contro il metodo usato dal Pd «che ha calpestato le regole istituzionali dello svoglimento dei lavori in consiglio comunale». L’ultima goccia è stata versata nella seduta di giovedì «dove una parte del Pd non ha mantenuto gli impegni presi durante la conferenza dei capigruppo, che decide l’ordine del giorno e in particolare una mozione urgente delle bancarelle. Agendo con grave mancanza di galateo istituzionale e rispetto politico, delle regole e degli organi istituzionali stessi». «Durante il consiglio, di fronte alla proposta di discutere del tema bancarelle e di fronte a una spaccatura all’interno della maggioranza – spiega il capogruppo Pdl, Giovanni Garzella -, è stata convocata la conferenza dei capigruppo interrompendo i lavori. Si è così trovato l’accordo di votare l’urgenza sulla mozione sulle bancarelle e di anticipare la discussione sul tema. Accordo poi non rispettato da una parte del Pd. Non solo, il presidente del consiglio comunale, invece di astenersi, si è allineato sulla posizione di partito. Il tutto ha creato uno scontro istituzionale molto aspro. Il lavoro in aula del prossimo consiglio sarà sicuramente difficile in assenza di dialogo». Ma cosa è successo? «Nella sala dove si è tenuta la conferenza dei capigruppo, il capogruppo Pd aveva deciso in un modo – spiega Raffaele Latrofa di Noi Adesso Pisa – ma nel breve tragitto che separa l’aula dalla sala del consiglio c’è stata una telefonata del sindaco e quindi ha votato in modo diverso». «E’ stato disatteso un accordo politico – ribadisce Elisabetta Zuccaro del Movimento 5 Stelle -. Questo apre la strada alla lotta tutti contro tutti. Ha fatto venir meno il clima di fiducia e rispetto politico». «Saltano le regole. Qual è la credibilità delle istituzioni e dello stesso capogruppo Pd? Si dice `A’ e poi si fa `Z’ a distanza di pochi secondi», commenta Francesco Auletta, capogruppo Una città in comune. Inoltre, «il presidente del consiglio non si è comportato in maniera super partes quale garante istituzionale.
Solleviamo la questione non per strumentalizzare il tema bancarelle, seppur grave. Bensì per denunciare l’avvenuto strappo sulle regole». Intanto la mozione bancarelle sarà il primo punto del prossimo consiglio. E il clima rimane teso.

(Talita Pistelli)

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