Elezioni Amministrative 2013, Pisa

A questo link potete leggere il nostro programma riassunto in 16 punti.

Qui trovate il documento delle nostre proposte programmatiche.

Da questo link potete scaricare il testo integrale del programma

Qui sotto trovate i link ai documenti delle singole aree tematiche del programma.

1. Il lavoro non è una merce: un’altraeconomia per rispondere alla crisi
2. Ambiente, un’emergenza in primo piano
3. La casa, la salute e le cittadinanze
4. I Beni Comuni
5. La cultura, l’arte e la pace
6. Il Municipio

Qui di seguito trovate la parte introduttiva del programma.

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Cambiare in comune

“Cambiare in comune”. E’ questo il titolo del programma con cui come “una città in comune” e Rifondazione Comunista ci presentiamo alle cittadine e ai cittadini di Pisa per cambiare nel profondo questa città. Abbiamo fatto questa scelta perché pensiamo che oggi Pisa non sia un’isola felice. Chi vive e lavora nella nostra città si rende conto del lento, ma inesorabile abbandono delle politiche sociali, culturali e ambientali da parte dell’amministrazione uscente. A questo si sommano la crisi dell’occupazione e la precarietà del lavoro. Né è possibile chiudere gli occhi davanti alla riduzione dei servizi, il frutto più amaro di quelle politiche di austerità introdotte in Europa e in Italia per salvare banche e speculazione finanziaria, che producono l’impoverimento di un numero sempre maggiore di cittadine e cittadini.

Questo scenario genera sfiducia, malessere, incertezza, paura – una dinamica che indebolisce sempre di più il tessuto urbano e contribuisce a peggiorare la qualità della vita. Non aiuta una politica amministrativa sempre più chiusa in se stessa, stretta fra paranoie securitarie e la ricerca di alleanze con i poteri forti, sorda all’ascolto dei bisogni diffusi, della sofferenza, ma anche dei tanti fermenti economici, sociali e culturali, che cercano di affacciarsi e di contribuire alla vita della nostra città.

Pisa, infatti, contiene in sé una grande ricchezza. Da essa vogliamo ripartire con questo programma: mentre il “centro-sinistra” pisano ha deciso di buttarsi alle spalle l’attenzione verso gli ultimi, la cura dei beni comuni e del territorio e la centralità del benessere collettivo, un altro mondo fatto di persone di ogni età, di cittadinanza attiva, di libere associazioni e di movimenti ha continuato a crescere. Ogni giorno questo mondo sceglie di agire in favore di chi si trova in difficoltà, avanza progetti nuovi, sperimenta alternative concrete e sogna un futuro diverso e migliore. Siamo in tanti a farne parte.

Una città democratica e partecipata, accogliente e includente, laica e giusta, sostenibile e generosa, culturalmente aperta e creativa, che non lasci svuotare di senso le istituzioni democratiche. Una Pisa dove a decidere non siano le clientele e i grandi interessi immobiliari, ma i quartieri, le comunità e chi ci vive davvero. Guardiamo al futuro e abbiamo scritto queste pagine, assumendo come prospettiva privilegiata quella di coloro che più sono a rischio di esclusione sociale (migranti, bambini, precari, disoccupati, sfrattati, cassaintegrati, studenti e anziani), per trasformare la città in un luogo di incontro tra culture diverse, per offrire quelle risposte alla crisi che chi ha governato Pisa in questi anni non ha saputo o voluto dare.

In questo programma definiamo un’altra idea di città in cui si pone la cooperazione, la solidarietà, la democrazia dal basso e un rinnovato welfare municipale come principi fondanti di un nuovo “comune”. Per creare questo è necessario il contributo di ciascuno. La tutela del diritto alla cittadinanza e la difesa della giustizia sociale, una battaglia per i beni comuni che riparta dall’applicazione dei risultati del referendum sull’acqua pubblica e si estenda a scuole, università e biblioteche, la lotta al consumo del territorio, ai grandi interessi immobiliari e finanziari, agli intrecci distorti fra macchina comunale e aziende partecipate, l’opposizione alla mercificazione dell’ambiente, la promozione di una cultura della pace, non sono solo slogan, ma vogliamo che diventino pratiche quotidiane anche dell’amministrazione comunale.

Un’incursione che potrà sembrare eretica, ma si fonda sui pilastri della democrazia, della partecipazione e della trasparenza, e intende dar vita a un’intelligenza multipla e creativa, nettamente e concretamente alternativa all’Amministrazione comunale uscente, che ha prodotto troppe periferie sole e inascoltate.

È possibile oggi, a Pisa, voltare pagina rispetto al passato? A questa domanda possiamo rispondere solo in forma collettiva, forti della nostra libertà, della nostra indipendenza e soprattutto della nostra diversità rispetto a chi oggi gestisce la città. Abbiamo costruito questo programma nello stesso modo con cui vogliamo amministrare Pisa. Questo documento è infatti il prodotto delle riflessioni e del confronto di 6 tavoli di lavoro, che, anche dopo le elezioni, costituiranno l’ossatura fondamentale sia del nostro rapporto con la città, ma anche dell’elaborazione permanente che come coalizione ci proponiamo di sviluppare. Un programma non chiuso, ma in divenire, capace di aprirsi ai contributi della società e della cittadinanza e anche di innovarsi e auto innovarsi, e mettersi in discussione, attraverso l’ascolto e il confronto. Abbiamo costruito sei luoghi di discussione che ovviamente potranno arricchirsi. Nelle prossime pagine, magari ogni cittadino non troverà tutte le risposte o i temi che vorrebbe, ma anche questo fa parte del nostro modo di concepire la politica. Tante idee e valori disegnano in questo programma la nostra idea di città, ma tanti progetti andranno costruiti insieme per Cambiare in comune.