Ordini del Giorno relativi al piano finanziario 2018 per servizio gestione rifiuti urbani

I seguenti ordini del giorno sono stati presentati al consiglio comunale di Pisa dalla Coalizione della Sinistra – Diritti in Comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Sinistra Italiana – Possibile)

Ordine del giorno: OGGETTO REVISIONE RIPARTIZIONE PRODUZIONE RIFIUTI URBANI FRA UTENZE DOMESTICHE E NON DOMESTICHE

Ordine del Giorno associato alla proposta n. 4 APPROVAZIONE DEL PIANO FINANZIARIO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI ANNO 2018.

Considerato che

la città di Pisa figura nel Dossier rifiuti 2017 elaborato dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva  tra le prime 10 città capoluogo di provincia per costo della tariffa Tari

che nel 2017 il costo medio della tariffa per un nucleo familiare  di 3 persone in una abitazione di 100 m.in Italia è di 300 euro mentre a Pisa è di 416 euro

Considerate anche le agevolazioni previste dal regolamento IUC che portano a una riduzione automatica di tale importo per un nucleo familiare di 3 persone del 10% della tariffa che in questo modo possiamo stimare verrebbe ridotta a 375 euro

considerata la riduzione della tariffa TARI per il 2018 che per un nucleo di 3 persone è del 7,5% e che arriva a 385 euro (ridotto 347 euro)

l’alto costo della tariffa a Pisa nasce dalle “caratteristiche particolari ” della città che “è costantemente oggetto di forti flussi di studenti, turisti, e lavoratori.“ Fenomeno che si  traduce in una quantità importante di produzione di rifiuti urbani RU dei quali come è noto fanno parte

a)i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione

b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a),assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità

c)i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;

d)i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;

e)i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;

f)i rifiuti provenienti da esumazioni e destumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b),c)ede).

Considerato che nel 2016 (dati ISPRA Catasto Rifiuti forniti a Ottobre 2017) la produzione complessiva di rifiuti è stata di 71.802,557 tonnellate con una produzione procapite di 793 kg.

Visto il Piano Finanziario del Servizio di gestione rifiuti che per ripartire la produzione dei rifiuti urbani fra Utenze Domestiche (UD) e Utenze non domestiche (UND) prende a riferimento studi sulla produzione dei rifiuti urbani di origine domestica nei comuni di Ferrara, Reggio Emilia e Ravenna con dati riferiti all’anno 2011

considerato che in queste città la produzione di rifiuti procapite per l’anno 2017 è stata

Ferrara 712 kg, Reggio Emilia 710 kg, Ravenna 755 kg, ma che sulla base dell’inchiesta di Cittadinanzattiva nel 2017 un nucleo familiare di tre persone ha pagato una TARI a Ferrara di 325 euro, a Reggio Emilia di 303 euro e a Ravenna di 242 euro

preso atto quindi

che nonostante l’importante riduzione della TARI per l’anno 2018 continua a sussistere il contributo del Comune di Pisa per avere una  tariffa paragonabile al panorama nazionale benchè sempre più alta

che le città utilizzate come campione per la ripartizione dei RU tra UD e UND risulta sotto ogni profilo inadeguata e che dunque si rende necessario procedere con uno studio legato alla realtà pisana

che gli investimenti per la tariffazione puntuale non sono contenuti nel Piano Finanziario 2018 e che dunque non è presente una programmazione che consenta di avere chiaro il termine per un calcolo più vicino alla realtà della ripartizione della produzione dei rifiuti tra UD e UND

che in ogni caso sulla base dell’esperienza del Comune di Calcinaia la tariffazione puntuale riguarda il residuo indifferenziato e quindi riguarda la sola parte variabile della tariffa

il Consiglio Comunale impegna il sindaco e la giunta

a avviare un tavolo con le Università Pisane e ARPAT che entro due mesi definisca uno studio statistico adeguato per la definizione della corretta ripartizione della produzione dei RU tra UD e UND

a tradurre tale piano in un progetto da far realizzare a SEPI prevedendo alla prima variazione di bilancio utile e comunque entro la fine del mandato le risorse necessarie ad implementarlo

———————————————————————————————————————————————————-

Ordine del giorno: Prospettive Reti Ambiente: verso una gestione in house dei rifiuti

Ordine del Giorno associato alla proposta n. 4 APPROVAZIONE DEL PIANO FINANZIARIO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI ANNO 2018.

Visti

  • il D. Lgs 152/2006 che individua nell’autorità dell’ambito territoriale ottimale le funzioni di regolazione in materia di gestione dei rifiuti urbani
  • la L.R n.69 del 28 dicembre 2011  che ha istituito l’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani dell’ambito territoriale ottimale “Toscana Costa” e che tuttavia tale autorità non ha ancora provveduto all’affidamento tramite la gara a doppio oggetto del servizio a un gestore unico di ambito

considerato che l’annullamento della gara dopo sei anni rappresenta un fallimento della stessa autorità e considerate le recenti posizioni di numerosi sindaci dell’ATO Costa che hanno chiesto  il radicale cambiamento delle prospettive dell’ATO prefigurando la possibilità di una gesione in house del servizio

considerato anche che si stima una minore esigenza di investimenti in relazione ad una nuova visione di gestione del ciclo dei rifiuti le obiezioni a tale proposta stanno nella eccessiva numerosità dei comuni afferenti ad ATO Costa (101 comuni) che impedirebbero il funzionamento dell’azienda e nella importanza del socio industriale per l’abbattimento dei costi delle tariffe

considerato altresì

  • che la presenza del socio industriale in Geofor non ha impedito a questa azienda di presentare costi che hanno portato la nostra città ad essere tra le più costose d’Italia ed ha costretto l’amministrazione comunale ad affidare il servizio di spazzamento ad altra azienda
  • che il dimensionamento degli ATO nasce da una scelta regionale che quindi può essere rivista, considerato che nella quasi totalità delle altre regioni gli ATO hanno dimensione provinciale e che il modello toscano delle aziende che gestiscono macroterritori oltre a ridurre il controllo democratico sono risultate profondamente inefficienti

il consiglio comunale

  • rigetta la prospettiva di commissariamento dell’ATO minacciata dalla regione Toscana invitando invece tale ente a rivedere le proprie politiche sui rifiuti dato che i tre ATO individuati per le gestione dei rifiuti hanno mostrato tutti problemi non indifferenti
  • appoggia invece l’apertura di un dibattito a tutto campo che parta da una revisione dei confini degli ATO per arrivare alla riconsiderazione della necessaità del socio industriale per gli investimenti necessari al piano dei rifiuti
  • valuta positivamente la possibilità di realizzare un sistema di gestione dei rifiuti che finalmente rispetti la volontà popolare dei referendum del 2011 che sottraeva i servizi pubblici locali dalle logiche di mercato

chiede quindi al sindaco

  • di sostenere la necessità di uno studio per una gestione in house del ciclo dei rifiuti avanzata già da diversi sindaci dell’ATO costa

 

Condividi questo articolo

Lascia un commento