Biblioteca universitaria, ora è scontro

TIRRENO PISA, pagina VI (di Gianluca campanella)
L’associazione guidata da Chiara Frugoni: no alla gestione da parte dell’Ateneo. II ministro Bray: ascolto tutti e decido
L’anticipazione sulla Sapienza di martedì scorso, pubblicata dal Tirreno, ha scatenato una serie di reazioni al punto che il ministro Massimo Bray (titolare del Mibac, Beni culturali) garantisce un supplemento d’indagine prima di decidere. «Nessuna decisione sarà da me presa senza coinvolgere tutti coloro, moltissimi, che hanno a cuore la Biblioteca universitaria», in sigla Bup. Una settimana fa, appunto, abbiamo scritto che Bray e Maria Chiara Carrozza, sua collega a capo del Miur (ministero dell’Università), avrebbero partecipato il 18 ottobre a un convegno sul futuro dei libri, organizzato a Pisa dalla Scuola Normale per celebrare il 203° anniversario della sua fondazione. In quell’occasione i due avrebbero fatto annunci importanti sul futuro del palazzo di piazza Dante (sede di Giurisprudenza e chiuso da più di sedici mesi) e della Bup lì ospitata. Tra le varie soluzioni sul tavolo dei due ministri c’è il passaggio della Biblioteca universitaria dal Mibac al Miur, in coerenza con quanto avvenuto in altre città (l’ultima è stata Bologna ne12000) .

Ma proprio l’esempio sfortunato del capoluogo emiliano ha sollevato una serie di questioni: il nodo intorno al quale ruotano tutti i dubbi è il desti no del personale e dei testi. Chiara Frugoni, presidente dell’associazione “Amici della Bup”, è stata la prima a muoversi, seguita da sindacati e altri intellettuali della città; ha scritto al ministro Bray, paventando i rischi del passaggio di gestione. Trai tanti spunti (crisi dell’indotto, mancanza di un centro di aggregazione sociale, manutenzione assente sull’edificio), alcune considerazioni hanno toni allarmistici. Per esempio: «La biblioteca della Sapienza non ha un catalogo ori line. In caso di smembramento della stessa, per gli utenti diventerebbe impossibile trovare i libri. Inoltre, durante i vari traslochi sarà facilissimo strappare una scheda e far sparire un libro».

Questi sono pericoli comuni di un trasloco e di un cambio di proprietà. Frugoni aggiunge anche casi specifici: «Il rettore intende fare del palazzo della Sapienza una sede di rappresentanza, per convegni e incontri, con i libri più belli e preziosi esposti in vetrina (così non si potranno nemmeno più consultare)». Da un lato il rettore, Massimo Augello, ne ha tutto il diritto, visto che il palazzo è dell’Ateneo. D’altro canto la presidente di AmiciBup racconta che «l’idea dei libri in bella mostra mi è stata personalmente illustrata» e ne ricava un corollario: l’Università vorrebbe il passaggio di gestione solo per aumentare il prestigio e per assecondare «i desideri dei docenti che già vantano pretese su vari fondi e che già si sono mobilitati».

Frugoni teme moltissimo questo scenario e fa anche notare a Bray che i funzionari ministeriali stanno decidendo «senza che la direttrice della biblioteca sia stata coinvolta, senza alcun dibattito pubblico». E così la strada che sembrava ormai inevitabile ritorna in dubbio: pare che finora Bray fosse neutrale, mentre Carrozza e Augello tifassero per il cambio. Adesso il ministro della Cultura quantomeno vuole vederci più chiaro: nei prossimi giorni è prevista una telefonata con Angela Marseglia, direttrice della Bup. E nel fine settimana Bray ha già avuto parecchi contatti pisani.

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