Carceri, lascia, il garante: denunciare non basta più

CORRIERE FIORENTINO Pagina: 9
«Preferisco lasciare anziché ottenere modesti risultati. L’età e gli acciacchi mi impediscono di far fronte agli impegni gravosi che toccano al garante dei detenuti della Toscana». Con un pizzico di amarezza Alessandro Margara (nella foto) abbandona l’incarico, a poco più di due anni dal suo insediamento. «Dal 2011, la situazione nelle diciotto carceri toscane non è cambiata – aggiunge parlando lentamente al telefono – A questo punto, non basta più denunciare, perché le denunce restano sulla carta». L’annuncio delle dimissioni di Margara è arrivato ieri a sorpresa. A darne notizia è stato in Consiglio regionale il presidente della commissione affari istituzionali Marco Manneschi (Idv), dopo aver illustrato l’attività svolta dal garante nel 2012: un dettagliato documento fotografa, la situazione carceraria e i problemi derivanti dal sovraffollamento e dallo scarso utilizzo delle misure alternative. L’assemblea alla fine, dopo aver ringraziato Margara, ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata dalla Commissione che ribadisce l’impegno a contribuire alla finalità rieducativa della pena, al reinserimento sociale dei condannati e all’effettivo godimento dei diritti civili e sociali. Proprio per San Giovanni l’arcivescovo Giuseppe Betori aveva dedicato alle carceri un passaggio della sua omelia: «C’è da chiedersi come la terra che si gloria di essere stata la culla di una delle svolte più significative del diritto penale, con la cancellazione per primi della pena di morte, possa tollerare che uomini e donne vivano in condizioni a dir poco disumane». (V.M.)

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