Ctp in panne: ritardi nelle nomine dei consiglieri

NAZIONE PISA, pagina 6
LE FORZE DI MINORANZA CONTRO IL COMUNE: «INSABBIATE LE NOSTRE PROPOSTE»
E’ ANCORA aperta la questione dei Ctp, i consigli territoriali di partecipazione che, da regolamento, devono essere nominati entro trenta giorni dall’insediamento del Consiglio comunale. Sono trascorsi quattro mesi e regna il caos, perché le `vecchie’ circoscrizioni non sono ancora governate. Dopo molti rinvii, si era arrivati alla fine di settembre e la maggior parte dei partiti aveva espresso le proprie nomine. Tutti, tranne `Una città in Comune’, che in un documento motivava la scelta di `non nominare’. «Riteniamo che i Consigli di partecipazione, così come sono organizzati ora, non rispecchino la reale partecipazione dei cittadini», aveva dichiarato il capogruppo consiliare di Una Città in Comune Ciccio Auletta (foto a sinistra). Si è così proceduto a una revisione delle nomine e a una ridistribuzione della quale hanno beneficiato il Pd e il Pdl nei Ctp4,5 e 6.

I RITARDI nella ratifica delle nomine da parte del Consiglio comunale non sono tuttavia imputabili ai `conti da rifare’. Il problema riguarderebbe piuttosto l’essenza stessa dei Ctp. Lo dichiara Ciccio Auletta e lo conferma Giovanni Garzella, il capogruppo del Pdl riportando all’attenzione di Palazzo Gambacorti la questione e deprecandone i continui rinvii: «Se devono servire per risolvere i problemi congressuali del Pd, noi non ci stiamo». Garzella (foto a destra) si è anche fatto promotore di una proposta di modifica del regolamento e ha chiesto una conferenza dei capigruppo. I consiglieri dei Ctp sono difatti nominati e non eletti, e si tratterebbe del solo incarico fiduciario per nomina non sottoposto a revoca di mandato. Il Pdl ha quindi chiesto di introdurre la possibilità di revoca per evitare quanto avvenuto in passato: «C’era chi si faceva nominare da un partito e poi passava in un altro senza risponderne». Il Pdl chiede che si apra un dibattito intorno ai Ctp e se ne ridiscutano essenza e funzioni, perché «così come sono concepiti non funzionano». A volere una discussione è anche Noi Adesso Pis@, che da mesi ha chiesto l’abolizione del Tavolo del Litorale, considerandolo una soverchia duplicazione del Ctp del Litorale, e l’accorpamento dei Ctp 4 e 6 in un unico consiglio del Centro.

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