Dall’Arena di Verona solidarietà al Distretto

TIRRENO PISA, pagina III
Un appello dal sindaco di Messina Accorinti e da padre Zanotelli: «La caserma torni alla comunità»
«L’ex caserma riapra subito alla cittadinanza». Parole in favore di riapertura del Distretto 42, l’ex distretto occupata dagli attivisti del Municipio dei Beni Comuni, giungono dall’Arena di Verona, dove migliaia di persone si sono ritrovate il 25 aprile per festeggiare i 69 anni della Liberazione, all’interno dell’iniziativa Arena di Pace e Disarmo.
Il Municipio dei Beni Comuni, reduce dallo sgombero del 22 aprile scorso, era presente a Verona, e lì ha raccolto numerosi messaggi di solidarietà rivolti all’esperienza del Distretto 42, a partire da quello del sindaco di Messina, Renato Accorinti: «Quella del Distretto 42 è una strada che dobbiamo percorrere tutti, ovvero una collettiva presa di coscienza che ha portato alla liberazione di un’area militare e farla diventare spazio per tutti. La pace è il valore dei valori, dentro la pace vi è tutto, anche il modo di condurre la vita personale e quella collettiva. Ma la pace ha senso solo se è un percorso compiuto di tutti, e se ha come fine il “bene comune”, che è l’essenza della politica. Per questo a tutti i sindaci d’Italia, e anche a quello di Pisa, dico: riprendetevi le aree militari, soprattutto quelle abbandonate». Parole di ringraziamento sono giunte da padre Alex Zanotelli: «Grazie perla vostra resistenza, e grazie per aver protetto il Distretto 42, che deve tornare subito a essere luogo dell’intera società. L’ex caserma pisana deve essere ricondotta alla collettività, non può esservi altro suo uso, men che mai di mera speculazione. Il potere politico è sottomesso alle logiche finanziarie, quindi tocca a voi trovare tutte le forme non violente per ricondurre quel luogo a usi sociali».
Anche Francesco Vignarca, coordinatore nazionale Rete Italiana per il Disarmo, ha pronunciato parole di solidarietà verso l’esperienza di via Giordano Bruno: «Distretto 42 mostra come sia possibile riconvertire territori un tempo occupati militarmente, improduttivi e renderli produttivi. Ridare alle comunità spazi così importanti e vitali, non solo è eticamente sensato, ma anche conveniente, per un nuovo e più opportuno utilizzo del territorio. Il disarmo non è solo giusto, ma anche economicamente favorevole. Il mio invito all’amministrazione pisana è di dare sponda alle proposte del Distretto 42».

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