Doppia preferenza ma solo se il sesso è diverso

Il Tirreno, 1 maggio 2013, pagina 7
Doppia preferenza ma solo se il sesso è diverso. Lanciato l’allarme: se si scelgono due uomini o due donne, il secondo voto viene annullato.
Voti due consiglieri, ma devono essere per forza un uomo e una donna. Altrimenti, una preferenza viene annullata. Per la precisione la seconda espressa sulla scheda elettorale. Le “pari opportunità” debuttano alle elezioni amministrative anche in Toscana ma rischiano di diventare un boomerang, anche per i candidati. A lanciare l’allarme è la presidente della commissione regionale Pari opportunità, Rossella Pettinati. Con le presidenti della Conferenza nazionale delle commissioni regionali “pari opportnità” annuncia una campagna informativa sul «riequilibrio della rappresentanza (di genere) negli organi elettivi», in questo caso nei consigli comunali. In pratica lancia una «azione di monitoraggio e controllo per assicurarci che la legge sia adeguatamente applicata» e che gli elettori siano adeguatamente informati su come si deve votare, per evitare l’annullamento delle preferenze espresse.Come si vota. A cambiare le regole è la legge 215 del 16 novembre 2012 che modica il Testo unico del 2000 degli Enti locali. La norma “bipartisan” dice che sia nei comuni fino a l5mila abitanti (dove si vota con turno unico) sia nei comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti (dove è previsto il ballottaggio) gli elettori possono esprimere due preferenze fra i candidati al consiglio comunale «purché tali preferenze vadano a candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza». Se un elettore si sbaglia e vo la due uomini o due donne al consiglio comunale, la seconda preferenza viene annullata automaticamente. Doppia preferenza di genere. Questa novità ha portato molti candidati ai consigli comunali a organizzare una campagna elettorale a coppia (in ticket): un uomo e una donna si presentano insieme sfruttando la possibilità della preferenza di genere che costringe l’elettore a votare due esponenti di sesso diverso se vuole esprimere due preferenze. Se non è d’accordo con il sistema, può sempre esprimere una sola preferenza.mLa Corte costituzionale. Più in salita, invece, appare la contestazione della norma come lesiva della libertà dell’elettore di scegliere i propri candidati.La preferenza di genere è già stata promossa dalla Consulta.Per la prima volta è stata sperimentata nella legge elettorale per il rinnovo del consiglio regionale della Campania ed è stata impugnata davanti alla Corte dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Ma la Corte Costituzionale ha rilevato che la doppia preferenza «è meramente facoltativa per l’elettore» e che la sua volontà viene salvaguardata non annullando la prima preferenza, la sua «prima scelta».
Pari opportunità. Per la Consulta, inoltre, questa norma (ripresa nella legge con la quale a maggio si vanno a eleggere i consigli comunali) non è lesiva neppure dei diritti dei candidati: «la regola della differenza di genere perla seconda preferenza non offre possibilità maggiori ai candidati dell’uno o dell’altro sesso di essere eletti, posto il reciproco e paritario condizionamento nell’ipotesi di espressione di preferenza duplice». Riequilibrio nelle liste. Al contrario – sottolinea Patrizia Pettinati – viene garantita una maggiore tutela per il genere femminile anche grazie alla norma «per la quale in ciascuna lista, nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore ai due terzi. Certo la legge è un compromesso e per realizzare davvero la parità bisogna cambiare la cultura, ma per molti giuristi è il testo più avanzato che si può ottenere: queste elezioni saranno un banco di prova. In Campania, comunque già dato risultati importanti: la percentuale di rappresentanza femminile è salita dal 10 al 19%, con una media più alta che nel resto d’Italia. Di sicuro, servirà a evitare casi come Fivizzano, dove non c’è neppure una donna in consiglio comunale». E neanche in giunta. (i. b.)

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