Ecco il testo della mozione:
Mozione: “Educare alle differenze”
Il Consiglio Comunale
fa propri gli obiettivi e le misure indicati all’interno della Strategia Nazionale all’art.4.1.2 e valuta positivamente i recenti progetti avviati da Roma Capitale, dal titolo “La scuola fa differenza”, dal Comune di Venezia per “Leggere senza stereotipi” e dal Comune di Siena su “Gli stereotipi di genere nei prodotti mediatici per l’infanzia”;
impegna la Giunta comunale a partire dal prossimo anno scolastico a sviluppare progettualità analoghe per supplire alle carenze formative strutturali del sistema scolastico in merito alla costruzione delle identità di genere, all’uso di un linguaggio non sessista e al contrasto alle discriminazioni, in particolare per nidi e scuole dell’infanzia.
Inoltre, il Consiglio Comunale decide
– di avviare nelle commissioni competenti un percorso di audizioni e confronto con le associazioni e i soggetti del terzo settore che agiscono in questo campo al fine di ad organizzare un Consiglio comunale aperto sul tema: “Educare alle differenze, nelle scuole comunali: criticità e prospettive”;
– di promuovere lo sviluppo di progetti rivolti alle famiglie, per riflettere sulle tematiche di genere e sul peso che esercitano i modelli culturali, le campagne o i prodotti commerciali proposti dai media, attraverso i quali vengono introiettati comportamenti, modalità relazionali, modelli estetici che influenzano la crescita già dalla fasce di età 0-6 anni;
– di promuovere ludoteche e spazi di gioco e attività di lettura liberi da stereotipi e da immagini e segnali che favoriscono la formazione di logiche discriminanti;
– di realizzare periodicamente, anche in sinergia con altri Comuni, giornate di studi e seminari, che aiutino a diffusione di buone pratiche sull’educazione alle differenze nella fascia di età 0-6 anni;
– di avviare insieme con l’università la progettazione e realizzazione di monitoraggio, ricerche e indagini qualitative e quantitative sull’educazione alle differenze e le tematiche di genere, con una particolare attenzione alla fascia 0-3 e 3-6 anni;
– di prevedere l’attivazione, all’interno delle scuole di competenza comunale, di corsi di aggiornamento professionali base e/o complementari rivolti a educatori/trici di nido e a maestri/e, per promuovere l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica, sia sotto il profilo teorico che
operativo; per fornire strumenti e conoscenze in merito alla costruzione delle identità di genere, all’uso di un linguaggio non sessista e alla prevenzione delle discriminazioni di genere.